Gad Lerner: le inutili e faziose polemiche sul suo ritorno in Rai
L’Approdo di Gad Lerner su Rai3 ha registrato il 7,4% di share media
Le polemiche sul ritorno di Gad Lerner in Rai, con il programma L’Approdo in seconda serata su Rai3 sono, come spesso capita in viale Mazzini, del tutto sterili.
Il compenso
Partiamo da quella più grossolana: i 69 mila euro lordi per 5 puntate sono un ottimo prezzo e chi si occupa di televisione lo sa molto bene. Soprattutto alla luce degli ascolti raccolti nella puntata di debutto: 7,4% di share media e 1,174 milioni di spettatori.
Fare televisione ha un costo e questa litania sui compensi ha un po’ stancato, oltretutto nasconde dietro un fattore molto pericoloso: il condizionamento del mercato a discapito della tv di Stato.
I contenuti
L’altra polemica, ovviamente, riguarda i contenuti della prima puntata. Lerner ha dedicato il debutto de L’Approdo alla Lega di Matteo Salvini.
In un Paese civile è giusto che la tv pubblica dia voce anche alle minoranze politiche e non solo alla maggioranza di Governo. Un concetto che fino agli anni Novanta era abbastanza chiaro e definito, prima che si arrivasse all’assalto della diligenza e agli editti bulgari.
Non è né sconvolgente né tanto meno inappropriato dare spazio sulla Rai a chi la pensa diversamente, anzi, vuol dire fare servizio pubblico. E quel 7,4% di pubblico che ha seguito L’Approdo è lì a dimostrarlo (la media di rete è del 6,5%).
Com’è altrettanto legittimo affidare un programma su Rai1 al biografo del vicepremier Salvini: ovvero Roberto Poletti a Uno Mattina Estate.
La Rai non è un accessorio personale dato in dotazione a chi vince le elezioni, ma dovrebbe essere la prima azienda culturale italiana e quindi rappresentare tutto il Paese. Ma finché questo non diventerà un principio sacrosanto, verranno sprecate pagine d’inchiostro e voi vi dovrete sorbire filippiche come questa.
(Nella foto Gad Lerner)