Saverio Raimondo: A CCN sposo Valentina Nappi, ma il sogno resta Scarlett Johansson

Saverio Raimondo: “La mancanza di seconde serate sulla generalista non giova alla sperimentazione comica, ma gli spettacoli di satira trovano asilo in molti altri luoghi”

Un Saverio Raimondo incravattato appare, irride le maschere comiche della commedia dell’arte all’italiana, le straccia, si disinteressa della narrazione strapaesana, fa satira su temi universali. Argomenti che – guai! – sulla tv generalista sarebbero intoccabili, pena l’esilio su un’isola deserta, non quella dei famosi. Invece col suo CCN (da venerdì 24 maggio alle 23 su Comedy Central), Raimondo ha dato asilo alla stand-up di matrice anglosassone. Il contenitore di contaminazione comica si concede incursioni molto personalizzate. Quest’anno virerà sull’attualità: «Non l’avevamo mai fatto, stavolta entreremo a gamba tesa sul racconto della stretta contingenza».

Tanto per cominciare, bastonando gli elettori, anziché i politici. «Si dice che i politici siano tutti uguali. Anche gli elettori lo sono. Sono una casta pericolosa, attaccata a privilegi come il diritto di voto e la democrazia», sorride Saverio Raimondo.

L’ultima puntata di CCN sarà distopica e post-apocalittica

Poi racconta come tratterà gli ospiti. «In questa stagione non li accoglieremo in studio, ma a bordo di una limousine, la CCN Mobile, dove li porteremo a vivere esperienze molto particolari». La prima a cadere nella rete del comico è stata la pornostar col vezzo della filosofia Valentina Nappi – quella che voleva squirtare in faccia a Diego Fusaro – che con Raimondo ha sperimentato, per finzione scenica, persino l’ebbrezza del matrimonio. «Valentina Nappi è meravigliosa, ma se mi chiedete chi vorrei sposare davvero, mi spiace per lei, dico Scarlett Johansson», precisa il padrone di casa. Che durante le puntate si trasformerà persino in cartone animato.

Se CCN manterrà l’apporto di giovani stand up comedians come Michela Giraud, Martina Catuzzi e Edoardo Ferrario, le ambizioni di quest’anno sono così elevate da toccare un futuro prossimo. «L’ultima puntata sarà distopica. La ambienteremo nel 2030. Chissà, forse per verificare se le previsioni apocalittiche di Greta Thunberg, accreditate dalla scienza, si sono avverate o meno».
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Gabriele Gambini

(nella foto Saverio Raimondo)