Pubblicato il 13/05/2019, 19:00 | Scritto da Tiziana Leone
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George Clooney: Si può scherzare sulla guerra, come facciamo in Catch-22, ma nessuno può cancellarne l’assurdità

George Clooney: Si può scherzare sulla guerra, come facciamo in Catch-22, ma nessuno può cancellarne l’assurdità
L'attore è interpreta, regista e produttore di Catch - 22, la serie tratta dal romanzo di Joseph Heller del 1961, in arrivo su Sky Atlantic il 21 maggio.

Al centro della storia di Catch-22 c’è il capitano John Yossarian , detto Yo-Yo, (Christopher Abbott) un bombardiere della Usa Air Force che prova in ogni modo a tornare a casa, missione dopo missione, ma senza successo

Le musiche degli anni ’50, la luce gialla della Sicilia, le bombe della seconda guerra mondiale, un gruppo di soldati americani e il sogno di uno di loro: diventare pazzo. L’unico modo per tornare a casa. Se non fosse per quel Comma 22, secondo cui chi è pazzo può chiedere di essere esonerato dalle missioni, ma nel momento stesso un cui lo richiede dimostra di non essere pazzo. Perché solo un pazzo vorrebbe continuare a votare in quelle missioni di morte quotidiane. Un’assurdità, raccontata in Catch – 22, romanzo antimilitarista di Joseph Heller del 1961, diventato una serie tv in sei puntate, in arrivo su Sky Atlantic il 21 maggio.

George Clooney

A produrle e dirigerle è George Clooney che ha scelto di ritagliasi un ruolo speciale: il tenente Scheisskopf che in tedesco significa letteralmente testa di cazzo. «Appena ho letto quel nome e sappiamo tutti cosa vuol dire ho capito che sarebbe stato il ruolo perfetto per me – sorride Clooney –  E’ una parte giusta, potevo urlare alle persone, che è sempre qualcosa di terapeutico». Al centro della storia c’è il capitano John Yossarian , detto Yo-Yo, (Christopher Abbott) un bombardiere della Usa Air Force che prova in ogni modo a tornare a casa, missione dopo missione, aumentate di continuo dal colonnello Cathcart (Kyle Chandler), su richiesta dello stesso Scheisskopf, deciso a far pagare al soldato la colpa di aver sedotto sua moglie. «Catch 22 non è solo una storia sull’assurdità della guerra, ma anche sulla lotta al sistema – spiega Clooney – Questo è un tempo molto nervoso, bisogna sempre prestare attenzione a quello che succede intorno a noi  e Catch 22 è un testo senza tempo, una satira della guerra».

La satira sulla guerra

Si perché in questa serie alla crudeltà della morte si affianca l’ironia della vita, in un continuo alternarsi di sorrisi e tragedie, capaci di conferire un altro aspetto alla seconda guerra mondiale, combattuta dagli americani di stanza nella piccola isola di Linosa. « E’ una serie “sull’assurdità della guerra”, raccontata tra tragedia e ironia, ma anche sulla difficoltà di combattere il sistema – spiega Clooney – Anche se ambientata durante una guerra “giusta” come la Seconda Guerra Mondiale mette comunque in luce come sia assurdo che persone anziane che detengono il potere mandino a morire dei giovani». Nel cast anche Hugh Laurie, nel ruolo del Maggiore de Coverley, a capo della squadra di stanza nella base di Pianosa e Giancarlo Giannini, proprietario di un bordello di Roma, pacifista con idee rivoluzionarie. «La storia che raccontiamo è stata scritta durante la guerra in Corea, si riferisce alla Seconda Guerra Mondiale ed è uscita durante la guerra del Vietnam, quindi è un qualcosa senza tempo, che parla della guerra in modo universale attuale, anche se oggi il sentimento antimilitarista è meno presente, perché in Usa come in altri Paesi c’è un esercito di volontari, non c’è più la leva obbligatoria – spiega Clooney –  Non è mai il momento sbagliato per parlare di questi argomenti».

Clooney e la politica

Di certo non è il momento giusto, almeno per Clooney, per entrare in politica.  «No non entro in politica, non credo che sia il posto per me, ho altri talenti. Nel mio mestiere non sono costretto a raggiungere compromessi come fanno i politici. Non mi interessa. E’  sicuramente un momento molto teso nel mondo, tante persone stanno scivolando verso posizioni autoritarie, per questo dobbiamo controllare continuamente e voi della stampa fate un ottimo lavoro in questo senso ed è importante che continuiate a farlo. Ma io sono un ottimista e penso che prima e poi le cose cambieranno:  speriamo di andare verso l’opposto rispetto alla situazione attuale nelle prossime elezioni». Felice di tornare alla tv, lì dove 25 anni fa aveva cominciato indossando il camice bianco del Dottor Ross in ER «di cui vado molto fiero», Clooney confessa che oggi il mondo del piccolo schermo è completamente cambiato. «Quando ho interpretato ER, di cui vado nato orgoglioso, la tv stava appena iniziando a cambiare, su HBO si vedevano i Sopranos e improvvisamente c’era la possibilità di fare cose di qualità paragonabili a quelle del grande schermo – conclude – Negli ultimi cinque  anni la tv e lo streaming hanno trasformato totalmente il modo in cui registi e attori possono lavorare, offrendo grandissime opportunità.  Io ho girato il film Good Night and good luck con la Warner con appena sei milioni e mezzo di dollari, oggi sarebbe impensabile,  è sempre più complicato girare film a basso budget, però si può lavorare con la tv via streaming dove c’è spazio per tutti».

In questo video Clooney sottolinea che Catch-22 non è un film politico, ma contro il sistema, molto diverso dal film che ne aveva tratto Mike Nichols nel 1970, perché la tv permette di far conoscere meglio i protagonisti e poi di ucciderli nel modo peggiore.

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Tiziana Leone

 

(Nella foto George Clooney)