Pubblicato il 06/05/2019, 19:03 | Scritto da Gabriele Gambini

Gesualdo Vercio: Con Food Network vogliamo rinnovare il racconto del cibo

Gesualdo Vercio: “Siamo molto soddisfatti di Matrimonio a prima vista e Amici su Real Time”

Ci sono alcuni motivi per cui il genere food detiene un cospicuo appalto sulla narrazione televisiva contemporanea, nonostante la sovraesposizione degli ultimi anni: il suo carattere di universalità, l’alto tasso di immedesimazione creato nello spettatore, il suo diventare leva per indagare il territorio. Aspetti che si fondono con la dimensione del factual e che necessitano di essere reinventati con costanza per evitare la ripetitività. «Food Network è tra gli ultimi brand approdati in casa Discovery», dice Gesualdo Vercio, Senior Programming Director di Real Time (canale 31 dtt) e Food Network (canale 33), «puntiamo a rinforzare i quattro pilastri su cui si regge il racconto del cibo, diventato a tutti gli effetti un genere con un preciso target di riferimento, come accade con il crime».

Quali sono questi pilastri?

Le chiamerei le “quattro T”. Tradizione, territorio, (nuovi) trend, tutorial. Significa saldare il racconto del cibo alla vita di chi lo respira giorno dopo giorno, non scordando le novità internazionali che permettono di affiancare all’Italia, Paese in cui la gastronomia esercita un ruolo di primo piano, le novità d’oltre confine. Garantendo al pubblico un alto tasso di immedesimazione, indispensabile nell’era della televisione a fruizione attiva. Il cibo, non è retorico dirlo, presiede i tratti distintivi di una comunità e, in un’epoca in cui il rapporto globale/locale crea dibattiti e spunti molto sentiti, ne diventa il tramite.

Per la fruizione attiva esiste però il mondo del web.

Sono due mondi distinti, ma possono cooperare. Un esempio è Fatto in casa per voi, con Benedetta Rossi. Food blogger di successo, con i dovuti accorgimenti è riuscita a declinare il suo mestiere in tv, con proficuo tornaconto per entrambi i media. Il web poi, fornisce volti freschi.

I social diventano il luogo in cui allestire i casting?

Talvolta abbiamo attinto dal mondo social per scovare personaggi su cui imbastire produzioni prettamente televisive. Un po’ come era accaduto in passato con il fenomeno Rubio. Il web è un mare magnum che fornisce spunti, a patto di saper scegliere con opportuna strategia.

Come si evita la ripetitività in un momento di sovraesposizione dell’argomento?

Facendo leva sulla forza delle storie. Trasformando l’universo food in quello che gli anglosassoni chiamerebbero real life entertainment. Raccontare storie permette di non esaurirsi, il medesimo argomento può abbracciare scopi e punti di vista diversi. Dal mondo della convivialità, penso al ritorno di Cortesie per gli ospiti, a Chiara Maci. Una novità interessante della prossima stagione, per quanto riguarda Food Network, saranno I diari della Forchetta, con le sorelle Passera e la loro ironia.

L’argomento abbraccia molti dei vostri canali di punta.

In modo differente e peculiare. Nove sceglie il food entertainment. Dmax il food travel. Real Time privilegia la pasticceria. Food Network racconta storie ad hoc, legando il cibo a un momento di vita, a un ricordo, a un pensiero condiviso con gli spettatori.

Ha citato Cortesie per gli ospiti, da poco rispolverato da Real Time.

L’avevamo fermato perché non sembrava più in grado di intercettare quel bisogno per cui era nato. Oggi è tornato perché la necessità di condivisione e convivialità tra le persone si sta riaffermando. Anche grazie ai social.

Tornando, si è inserito in una dimensione diversa di Real Time, il cui scenario è cambiato da quando è stata potenziato il palinsesto del Nove.

Lo scenario è cambiato, rispetto ai tempi in cui Real Time esisteva senza il canale Nove. Abbiamo lavorato per rafforzare la sua declinazione su un target specifico, quello femminile adulto. Questa è un’era di grande frammentazione, puntiamo a consolidare la leadership su quel target di riferimento. Con verticalità di programmazione.

Quali sono le direzioni che vorreste approfondire su Real Time?

Il tentativo è quello di inserire piccole novità con costanza. Garantendo un margine per reinventarci senza ripeterci. Un esempio emblematico è stato Amici. Sulle prime, a molti non sembrava una scommessa pertinente. Invece si è rivelata vincente. Siamo molto soddisfatti anche di Matrimonio a prima vista. C’è voglia di esperimenti sociali, sono l’altra faccia della medaglia dell’immedesimazione del pubblico.

La fetta di pubblico dei giovanissimi è pressoché impossibile da intercettare?

Di sicuro è più impegnativa. Il 47% del consumo Dplay è legato a programmi di Real Time e Dplay, come piattaforma, annovera molti giovani. Per allargare il target femminile del canale lavoriamo su profili anagrafici di pubblico dai 15 anni ai 54. Un titolo come Love Dilemma aveva garantito buon riscontro su Dplay. Purtroppo in tv non c’è stata la stessa presa. Un giusto compromesso è rappresentato da Primo Appuntamento.

A proposito di un altro fenomeno narrativo, l’universo del dating. Su Real Time tornerà Take me out?

Take me out, Primo Appuntamento e Matrimonio a prima vista scandiranno la serata del canale dedicata ai sentimenti. Dopo l’estate ci saranno novità, ma è presto per parlarne.

 

Gabriele Gambini

 

(Nella foto Gesualdo Vercio)