Pubblicato il 18/04/2019, 19:01 | Scritto da Gabriele Gambini

Simona Ventura: Ecco il mio The Voice inclusivo, contaminato dai generi e popolare

Simona Ventura: Ecco il mio The Voice inclusivo, contaminato dai generi e popolare
Si comincia martedì 23 aprile alle 21.20 su Rai2 con le Blind Auditions. Il format, promettono i protagonisti, punterà sulla contaminazione di generi e garantirà prospettive di carriera ai concorrenti.

Simona Ventura: “Vogliamo aiutare i talenti a emergere davvero, senza tentazioni radical chic”

 

 

«Carlo Freccero mi ha chiamato una domenica di dicembre. Io ero a casa, indossavo un pigiamone comodo. Mi ha chiesto: “Ti andrebbe di condurre The Voice?”. Ho accettato subito. Ed eccomi qui». Simona Ventura è schietta, nei bassorilievi floreali della sua eloquenza esperta, quando racconta del suo ritorno in Rai.

«Mi hanno riservato un’accoglienza calorosa. Il mio impegno è rendere The Voice of Italy (prodotto da Wavy, del gruppo FremantleMedia, ndr) un talent show musicale inclusivo, lontano dall’universo radical chic. Vogliamo sostenere il vincitore, dargli supporto per impostare una seria carriera musicale». Sugli spalti della conferenza stampa, Carlo Freccero ascolta compiaciuto mentre traveste la sua presenza di una finta assenza mimetizzata tra i giornalisti.

Si parte martedì 23 aprile

 

È sempre stato questo, il primo tallone d’Achille del format in partenza martedì 23 aprile alle 21.20 su Rai2. Suor Cristina a parte, non ha garantito ai vincitori il percorso di carriera promesso. Nonostante il supporto di Universal e della prima serata del servizio pubblico. «Quest’anno saremo inclusivi, saremo popolari, contamineremo i generi e parleremo alle nuove generazioni», promette Simona. Alle sue spalle viene mostrato un video promo in cui la conduttrice gioca con i quattro coach sulle note di La notte vola, di Lorella Cuccarini, showgirl emblema del successo nazionalpopolare, oggi incline a manifestare passioni politiche sovraniste.

Ma veniamo ai quattro coach. Sulle ormai popolari poltrone rosse, quelle su cui ciascuno di loro potrà voltarsi durante le Blind Audition per selezionare i talenti delle rispettive squadre ascoltando sulle prime soltanto la loro voce, siederanno: Morgan, Gue Pequeno, Elettra Lamborghini e Gigi D’Alessio.

I coach

 

Qualcuno si affretta a sottolineare l’inesperienza della Lamborghini in campo musicale, eccezion fatta per qualche singolo twerkatore di successo. Ma l’osservazione viene subito rispedita al mittente. «Elettra è come il limone tra le cozze. Certe considerazioni fanno parte di una mentalità vecchia. Lei sa parlare agli under 30, intercetta un pubblico teen, l’ho voluta istintivamente, e qualche decido d’istinto non sbaglio mai», spiega la Ventura.

Poi c’è Gue Pequeno, ricoperto d’oro come un pirata che ha appena trovato Eldorado. Aria da duro: «Mi ha stupito il fatto che molti concorrenti, durante le Audizioni, abbiano accettato di entrare nella mia squadra pur appartenendo a generi musicali molto diversi dal mio», precisa.

E c’è Morgan, che sembra come al solito un incrocio tra Samuel Taylor Coleridge e Mozart: «Simona Ventura ha perorato la mia causa presso la Rai, dalla quale ero stato estromesso anni or sono. Sono felice di tornare. La Rai è un’istituzione, un diritto, una risorsa. Io porterò il dissenso, insegnerò ai ragazzi che c’è un mondo oltre ai quattro accordi – sempre quelli – della musica di oggi. Suggerirò loro di pensare in autonomia e, talvolta, di non sottostare a regole preimpostate senza porsi domande». Mentre lo dice, manda qualche frecciata ai talent show musicali ai quali aveva partecipato in passato nel ruolo di giudice, da lui giudicati «Ingessati dalle troppe imposizioni».

Gigi D’Alessio è la quota melodica nazionale. Sottolinea lo spirito di coesione tra i coach e la grande contaminazione di generi tra i partecipanti: spazio alla musica a tutto tondo.

Le promesse sono tante e pesano. La sfida nella stessa serata del Grande Fratello pare non spaventare. Il supporto di Rai Radio2, con Andrea Delogu e Stefano De Martino, garantirà commenti in contemporanea alla messa in onda del programma.

Le regole della gara

 

100 aspiranti concorrenti nella prima fase. Accompagnati da una band live, tenteranno di colpire positivamente i quattro coach. 24 di loro accederanno alla Battle. In questa seconda fase, i talenti di ciascuna squadra si sfideranno fra loro. I 12 rimasti, 3 per squadra, accederanno al Knockout, l’ultima prima della finale. Ciascun coach avrà il compito di scegliere l’unico rappresentante del proprio team che, nella finalissima live, sarà sottoposto al giudizio del pubblico a casa.

Già durante le Blind Auditions dell’anno scorso era stato introdotto – per la prima volta in Europa – il Blocca coach, la possibilità per ciascuno di escludere un collega nella scelta di un talento. Quest’anno l’opportunità di blocco raddoppia.

La finale sarà in onda in diretta giovedì 4 giugno. I finalisti, accompagnati da un corpo di ballo e da una band di 13 elementi, verranno votati in diretta dal pubblico che potrà interagire con i canali social del programma.

Gabriele Gambini

(nella foto i protagonisti di The Voice of Italy)