Pubblicato il 31/03/2019, 13:02 | Scritto da Hannibal
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La Rai del cambiamento per ora non cambia

Le buone intenzioni non bastano, servono idee

Ma la Rai del cambiamento quando cambia? Perché c’è il rischio che tra piani industriali e liti di corridoio, vere o presunte, la tv di Stato sia sempre la stessa. Programmi al pomeriggio con bassi ascolti e con gli stessi contenuti, a pranzo idem e la sera non si vede uno straccio di talk show degno di questo nome.

I varietà riciclano i soliti format, con conduttori che, bene che va, ripropongono format vecchi di 40 anni, in una televisione che dichiara di volersi andare a prendere un pubblico giovane. Ieri, poi, con Ballando con le stelle si è fatto il solito salto nel tempo passato. Non parliamo delle telecronache di calcio, sempre in bilico tra gag e noia mortale.

Chi si salva

Si salvano solo le fiction, con il respiro internazionale degli ultimi anni. E per trovare novità dobbiamo andare dal folle Carlo Freccero, effettivamente, anche se sembra che i cambiamenti siano più provocazioni che scavalcano il servizio pubblico, piuttosto che reale novità televisiva.

Male anche i TG

I Tg rispecchiano il solito refrain, niente di nuovo: Tg1 appaltato ai grillini, Tg2 roccaforte dei leghisti e Tg3 dell’opposizione. Rainews, niente di nuovo. Sappiamo che cambiare programmi in onda non è una rcosa che succede in pochi mesi.

Leggiamo di buone intenzioni e di trattative importanti. Ma i fatti sono fatti e le parole sono parole: e sulla presentazione dei palinsesti autunnali si giocherà la vera credibilità di questo management.

 

Hannibal

 

(Nella foto Ballando con le stelle)