Pubblicato il 14/03/2019, 19:05 | Scritto da Gabriele Gambini

Fabio Volo: Fabio Rovazzi è il manager televisivo ideale nel mondo di Untraditional 2

Fabio Volo: Fabio Rovazzi è il manager televisivo ideale nel mondo di Untraditional 2
L'autore e attore bresciano torna sul Nove dal primo aprile con la seconda stagione di Untraditional, la serie mockumentary che lo vede protagonista. Continuando a raccontare con trovate comiche e politicamente scorrette alcuni aspetti dell'Italia.

Fabio Volo: “Per certi versi, mi accorgo di avere molte più cose in comune con mio nonno, rispetto a quelle che potrei avere con un ventenne di oggi”

Tra i primi esempi nostrani di fictionalized self su modello anglosassone. Significa mescolare aspetti di vita autobiografici a elementi di fiction, con un linguaggio puntellato su un canovaccio autoriale che lasci liberi i protagonisti di esprimersi secondo una spontaneità personale. Untraditional torna sul Nove dal primo aprile con la seconda stagione.

Mostrando Fabio Volo, deus ex machina della serie, alle prese con le divertenti storture del mondo televisivo italiano e dei suoi eroi. In un intreccio tra pubblico e privato che non lesina su quell’esistenzialismo pop e sulle trovate comiche capaci di rendere l’autore e attore bresciano un riferimento della generazione dei trenta-quarantenni.

«Nella seconda stagione di Untraditional il mio personaggio inizia a ribellarsi a una serie di ingiustizie che gli sono capitate nella prima», dice Volo. Concentrandosi sulle peculiarità delle serie a cui si è ispirato: «Mi piacciono le produzioni internazionali, quelle dove i protagonisti sono sia buoni, sia cinici, dove il bene e il male sono presenti in un’unica persona. In Italia si tende ancora a mostrare il dualismo facendolo incarnare a due persone diverse».

Le guest star

Non scordando di enumerare le guest star presenti nelle puntate (la prima è ambientata a New York): Daniel Mc Vicar, Nek, Fabio Rovazzi, Enzo Iacchetti, Erika Blanc, Malena, Franco Trentalance, Orietta Berti e Idris. «Ho scelto Rovazzi e gli ho affibbiato il ruolo di direttore di un canale televisivo perché mi piaceva l’idea di vedere un giovane a capo di un importante network in virtù della sua personalità e soprattutto dei like sui social, vera discriminante di popolarità di quest’era».

Ai nostri microfoni, Fabio Volo racconta il progetto, commenta l’esperienza radiofonica ventennale de Il volo del mattino, si confronta con la generazione dei millennials: «Per certi versi, mi accorgo di avere molte più cose in comune con mio nonno, rispetto a quelle che potrei avere con un ventenne di oggi».

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Gabriele Gambini

 

(Nella foto Fabio Volo)