Vito e Samuele, Masterchef 8: Salvatore è bravo e furbo
Vito e Samuele: “Ci dispiace non aver avuto la possibilità di provare con ricette più nelle nostre corde”
L’inventiva dell’invention, la pressione del pressure. Le Forche Caudine della puntata di Masterchef del 21 febbraio, nella forma dei due test più insidiosi, tagliano le teste di Vito e Samuele.
Il gommista e il macellaio, il primo di origine pugliese, il secondo romagnolo, col pragmatismo schietto dei loro mestieri, non recriminano sull’uscita dal talent show in onda ogni giovedì in prima serata su Sky Uno: «Abbiamo sbagliato i piatti, l’eliminazione ci stava». Poi Vito aggiunge: «Se avessi avuto la possibilità di cimentarmi con ingredienti diversi, forse sarei rimasto in gioco».
Tutti pazzi per chef Locatelli
Entrambi sono entusiasti di chef Locatelli: «Empatico e capace di dar lustro alla cucina italiana all’estero», non nascondono simpatie anche per Bruno Barbieri e Antonino Cannavacciuolo.
Vedono in Gloria un potenziale talento della cucina. Anche in Salvatore, che però ai loro occhi si è rivelato un furbacchione: «Sa essere strategico, usando le tattiche giuste. A Masterchef conta anche la furbizia».
GUARDA LA VIDEOINTERVISTA
Gabriele Gambini
(Nella foto Vito e Samuele)