Pubblicato il 21/02/2019, 18:00 | Scritto da Tiziana Leone

Alessandro Borghi: “Con Aureliano condivido la forte sfera emotiva”. Giacomo Ferrara: “Io con Spadino il senso di solitudine”

Alessandro Borghi: “Con Aureliano condivido la forte sfera emotiva”. Giacomo Ferrara: “Io con Spadino il senso di solitudine”
Alessandro Borghi, Giacomo Ferrara e Eduardo Valdarnini tornano a vestire i panni di Aureliano, Spadino e Lele nella seconda stagione di Suburra, da domani su Netflix.

Parlano gli attori protagonisti della seconda stagione di Suburra, in cui la conquista della città eterna passerà dalla periferia al cuore della città.

Diretti da Andrea Molaioli e Piero Messina, gli otto episodi di Suburra 2, da domani su Netflix, sono ambientati nei quindici giorni che precedono le elezioni del nuovo sindaco di Roma. E se la prima stagione ruotava intorno al Vaticano e ai terreni di Ostia, la seconda entra direttamente nella competizione per il potere della città eterna gestita da intrecci che coinvolgono criminalità, politica e Vaticano, in cui nessuno può fidarsi di nessuno.

Samurai (Francesco Acquaroli) è impegnato a mantenere il suo potere di re di Roma, Aureliano (Alessandro Borghi) a uscire dagli stretti confini di Ostia, Spadino (Giacomo Ferrara) a prendere il comando della sua famiglia, Lele (Eduardo Valdarnini), diventato vice ispettore, ad affrancarsi dal giogo di Samurai, Sara Monaschi (Claudia Gerini) a garantirsi i guadagni con il mercato degli immigrati e Amedeo Cinaglia (Filippo Nigro) a conquistare un posto di assessore per gestire i traffici della città. Costretti a crescere in fretta, dopo aver assistito alla morte di padri, fratelli, amici, Aureliano, Spadino e Lele non sono cattivi senza pietà e senza anima, ma sono capaci di emozioni molto profonde e in questa intervista a TvZoom i tre attori spiegano perché.

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Tiziana leone

 

(Nella foto i tre attori di Suburra 2)