Pubblicato il 16/02/2019, 13:01 | Scritto da La Redazione

SkyVale40, The Movie: Guido Meda incontra Valentino Rossi per i suoi quarant’anni

Attraverso spezzoni da film si sviluppa Vale40, the Movie: le scene cult di numerose pellicole diventano spunti per domande attraverso le quali Valentino racconta se stesso

 

Sabato 16 febbraio, giornata dedicata a Valentino Rossi su Sky Sport MotoGP: per il 40° compleanno del 9 volte campione del mondo, il canale 208 ripercorre i momenti più emozionanti della sua carriera, con le gare, le immagini, i gesti e le parole che hanno segnato la storia del motociclismo.

#SkyVale40, the Movie
Al centro della programmazione, una lunga intervista ritmata e divertente di Guido Meda al Dottore.

Il primo passaggio è stato poco dopo la mezzanotte (00.15, Sky Sport MotoGP e Sky Sport Uno). Vale40, the Movie poi andrà in onda a rotazione su Sky Sport MotoGP alle 9, alle 12, alle 15, alle 17.30, alle 19.30 e alle 22.30, e su Sky Sport Uno alle 10, alle 14, alle 20.30 e alle 23.30.

Attraverso spezzoni da film si sviluppa Vale40, the Movie: le scene cult di numerose pellicole diventano spunti per domande attraverso le quali Valentino racconta se stesso. Una chiacchierata sulla vita e la personalità di un campione costretto dall’età al cambiamento e alla maturità.

Si passa dall’evoluzione del rapporto con i genitori, dai primi schiaffi fino a una libertà meritata e concessa, arrivando al dolore per la scomparsa di Marco Simoncelli, ai grandi riscatti, ai fallimenti, alle passioni, alla filosofia di vita che resta leggera anche a 40 anni, ai rapporti con le donne, ai riti mantenuti e a quelli abbandonati. C’è il rapporto con gli avversari che rivaluta il passato, quando essere rivali era più semplice, e quello con lo smartphone e i social.

Ecco alcuni passaggi dell’intervista:

– In Gomorra, con durezza dicono: C’arripijiamm tutt’chill che o nuost.

GUIDO MEDA: Ti sei dovuto riprendere molte cose: i titoli persi da cui riscattarsi, la serenità dopo l’incidente in cui è scomparso Simoncelli.
VALENTINO ROSSI: Io ascolto We Got to take the power back dei Rage Against the Machine. La metto per caricarmi, per cercare di riscattarmi quando le cose non vanno. Le cose quelle sportive intendo. Ma quella di Simoncelli è proprio tutta un’altra area. Lì ci sono dolori e sentimenti che vanno in un’altra direzione e che restano dentro per sempre come una cosa mia. In quel periodo io avevo anche l’età giusta per smettere, ma c’è stata la passione per quello che facciamo che ha compensato la fatica di quel momento. Così, la verità è che non ho mai pensato di smettere. La passione mi ha mandato avanti.

– In una scena di Perfetti Sconosciuti, uno dei protagonisti propone ai commensali di mettere i cellulari al centro del tavolo…

GM: Che ne pensi di questo gioco?
VR: No no, non si fa! Non è neanche giusto. Ognuno deve avere un margine per i propri segreti. Certo , se uno ha una relazione sentimentale in corso deve anche sapere dove fermarsi. Però è giusto che ciascuno abbia una parte della vita che è solo sua. Nel mio caso la privacy è sacra. Adesso è diventato un incubo. Siamo tutti controllati, da mattina a sera. Nei telefoni con i social c’è tutto, di tutti. Che poi è assurdo perché con i social siamo noi stessi che facciamo vedere delle cose di noi, ci mettiamo in mostra e ci sembra anche una gran figata. Poi un giorno scopriremo che è una sciocchezza incredibile!

GM: Però, di’ la verità, non sarai tanto diverso dagli altri. Insomma, passi anche tu del gran tempo con la faccia nel telefono?
VR: Eh, sì. Quando mi annoio. Fa ridere che ci siano delle volte in cui rinsavisci di colpo, butti il telefono e a te stesso dici… “Basta adesso!”. Poi il telefono è implacabile, perché adesso ti manda anche il messaggio in cui ti dice quante ore l’hai usato in una settimana, che è perfetto per farti sentire in colpa.

– Jerry Calà in Bomber, con Bud Spencer, canta: Caro amico ti schivo.

GM: Mi viene in mente un nemico che hai sempre schivato e che forse oggi puoi rivalutare perché con lui avevi una rivalità schietta. Parlo di Biaggi.
VR: Sì è vero, ma era diverso il tempo, l’epoca, il mondo. Si poteva anche avere una rivalità vera con tutto quello che comportava. Adesso la furbizia la fa da padrona, è una cosa di comodo. Adesso far finta di andare d’accordo con tutti, per molti finisce per essere una maniera di risparmiare del tempo. Oggi una rivalità come quella con Biaggi sarebbe molto più difficile da gestire. Ma mi piaceva di più. Prima era meglio. Non ci dovrebbero essere obblighi. Ci sono quelli per cui hai del rispetto, della simpatia…Va bene, ma gli altri? Quelli con cui proprio non va? Anche no! Non c’è bisogno che andiamo d’accordo con tutti per forza.

(nella foto Valentino Rossi)

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