Pubblicato il 25/01/2019, 17:00 | Scritto da Tiziana Leone
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«Vorrei registrare gli incontri stampa per farne un Grande Fratello. Così tutti vedono quanto mi mettete in croce». Ma lui sulla croce ci sta benissimo

«Vorrei registrare gli incontri stampa per farne un Grande Fratello. Così tutti vedono quanto mi mettete in croce». Ma lui sulla croce ci sta benissimo
Non c'è conduttore, showgirl, cantante che tenga. E' lui la vera star di questa stagione televisiva, su cui è entrato a gamba tesa, per rispetto di se stesso e dello spettatore

È  ovunque, sui giornali, in radio, in tv, nei ristoranti. È il suo momento di gloria e se lo sta godendo I suoi incontri con la stampa sono piccoli momenti di show, che dovrebbero diventare tv

È lui la star. Che si presenti in radio, in tv, a una conferenza stampa, a un pranzo con un qualsiasi interlocutore in un ristorante, è sempre lui ad attirare l’attenzione. Più di Belen, ai tempi di Corona. Con la differenza che la sua di farfallina è quella della Rai, gioia e dolori del fu giovane Werther, immolato ormai alla causa del piccolo schermo, per passione.

Non certo per denaro. Lavora gratuitamente praticamente ovunque. A Raidue. E anche al carcere di Marassi a Genova, dove va a tenere lezioni di tv. Esempio di quello che i giovani vorrebbero diventare, ma che intanto sono, lavoratori senza stipendio.

Ha dato dell’imbecille a una giornalista e del sovrastante a Bruno Vespa,  ha preteso Simona Ventura e ha fintamente indossato la tonaca da censore dei comici per salvare l’informazione, ha chiamato Alessandro Sortino con il nome sbagliato per un’intera conferenza stampa, salvo poi correggersi alla conferenza stampa successiva «Se no poi scrivete che sbaglio». Può avere affianco chiunque, le domande, fa niente, sono solo per lui.

E anche se lui si schermisce «Ma fatele agli altri le domande», conclude sempre il suo intervento con la consueta: «Prossima domanda?». Perché questo è il suo terreno, si anima ogni volta che ha di fronte un microfono. «Vorrei registrare questi incontri stampa, per farne un Grande Fratello, per far vedere come mi mettete in croce». Ma in croce, lui, ci si mette volentieri. Per questo usa ogni incontro pubblico per alzare il tiro.

È partito da Daniele Luttazzi, è passato dalla Ventura poi per Morgan e Asia Argento, ora rilancia con Enrico Lucci, per arrivare chissà dove, a tempo di record. Perché ha solo un anno di tempo di fronte a sé, prima che la luce si spenga e la Ferrari che sta guidando a razzo torni a trasformarsi in un una zucca.

Ha incontrato Alessandro Di Battista al ristorante, Fabrizio Salini nel suo ufficio e pare anche Silvio Berlusconi, per vie telefoniche, ha pranzato con Giovanni Minoli e nel frattempo ha stravolto la sua Raidue. Ha diviso in tre fasi la sua corsa verso la gloria. Prima fase: «Sporcarsi le mani, arrabattarsi, combattere, stropicciare la rete, stressarla».

Seconda fase: «Cercare di dare solidità a questo palinsesto, puntando su programmi come The Voice, utile per la pubblicità». Terza fase: «L’autunno prossimo». Distribuisce false notizie alla stampa, come I duellanti, presunto titolo del nuovo programma di Sortino. «Tanto qui esce tutto, tanto vale che le dia io le cose vere».

Durante il Festival di Sanremo ha scelto la strada dei film d’autore, sull’esempio dell’Ultimo Tango a Parigi di Bertolucci, che lui si è divertito a introdurre. «Amo talmente tanto Bertolucci, che avrei parlato per mezz’ora. Ho dovuto fermarmi a dieci minuti, poi mi hanno pure tagliato a mia insaputa».

Capita. I suoi primi mesi di mandato pro-tempore sono stati faticosi. Per sua stessa ammissione. «Potevo pensare all’autunno e fregarmene, ma sarebbe stato scorretto verso il pubblico e verso me stesso, volevo subito sporcarmi le mani.

Sono stati due mesi difficilissimi, dove mi sono aggiustato anche a improvvisare. Vorrei fare un certo tipo di tv, ma è difficile cambiare in corsa». Dicono che sia impossibile lavorare con lui. «I miei collaboratori mi dicono sempre che sono ingestibile».

Ma la fila fuori dalla sua porta è lunga. Lucio Presta compreso, che non ha gradito la mossa di mettere The Good Doctor contro Superbrain. Si diverte, da matti. E’ il primo direttore a termine senza stipendio. «Scado come lo yogurt».  Di certo è a lunga conservazione. E per la cronaca, lo yogurt, è Carlo Freccero.

Tiziana Leone