Pubblicato il 09/01/2019, 17:04 | Scritto da Tiziana Leone

Claudio Baglioni, Claudio Bisio e Virginia Raffaele: due comici e mezzo per il palco dell’Ariston

Presentata oggi, con una conferenza stampa al teatro del Casinò di Sanremo, la 69esima edizione del Festival, al via il 5 febbraio

Il più a suo agio sembra proprio Claudio Baglioni. Virginia Raffaele e Claudio Bisio appaiono un po’ spaesati. Costretti a fare i comici con il freno a mano tirato, nell’eterna incertezza del posso o non posso dire.

Alla prima uscita pubblica dei tre conduttori  appare evidente che il Festival numero 69 sarà incentrato sulla comicità, ma senza rinunciare alla sua vocazione “alta” che Bisio ripone in artisti come Giorgio Gaber ed Enzo Jannacci «che stimo molto» e al ricordo di un passato glorioso come quello del Quartetto Cetra, che Baglioni vuol replicare all’Ariston con l’ausilio di un quarto, ancora in cerca di identità, insieme ai suoi due compagni di viaggio.

Non ci sarà Fiorello

Sembra chiaro  che quest’anno non serve il Fiorello di turno, che se pur volesse passare in riviera, avrebbe tutte le porte spalancate, ma il parco-comici è già abbastanza ricco: l’architetto Baglioni si è messo in testa di voler “ripulire” per sempre la sua immagine di cantante in eterne lacrime. Motivo per cui nella sua ultima fatica festivaliera si è ritagliato un ruolo ancor più estremo: il giullare alla corte di “fratello sole e sorella luna».

Li ha definiti così Bisio e Raffaele, certo che i giornali avranno i loro titoli, ma anche che i due artisti avranno il loro da fare a dimostrare al pubblico che il successo della volta scorsa «non è stata solo una botta di fortuna». Bensì il frutto di scelte azzeccate. E loro, i due giullari, che senza voler essere «sboroni» (Bisio dixit) non devono dimostrare nulla visto le carriere che entrambi hanno alle spalle, si ritrovano finalmente a condividere lo stesso palco, occasione sfiorata per anni, almeno da venticinque, quando la Raffaele doveva condurre Zelig con Bisio.

La coppia Bisio-Raffaele

I due stanno costruendo con i rispettivi autori la loro avventura in un Festival che per la prima volta avrà una dirigenza scelta da leghisti e Cinquestelle, e che sarà tutto di stampo italiano. Per la gioia di Matteo Salvini.

Solo super ospiti made in patria, come Giorgia, Elisa, Andrea Bocelli. Due per sera, per cantare forse i loro successi. O quelli di Baglioni. Fa niente. Comunque all’Ariston, che avrà il palco più grande della sua storia, perché le manie di grandezza si accumulano anno dopo anno, risuoneranno solo note nostrane, mentre nella notte fonda del Dopofestival si respirerà un’atmosfera più blues, celebrata da Rocco Papaleo, accompagnato da due signorine ancora de scegliere. Forse.

La musica

Quanto alla musica, già la musica, bisognerà aspettare l’ascolto delle canzoni. I generi sono tanti. Il sogno di Baglioni è di chiudere in bellezza, non solo per gli ascolti, ma anche nelle classifiche musicali della primavera. Poi lui tornerà a cantare il suo repertorio nei palazzetti, in giro per l’Italia. E la Rai tornerà a cercare un nuovo direttore artistico. «Ci metteremo al lavoro il giorno dopo finito questo festival», ha sentenziato Teresa De Santis, direttore di Rai1, che ha scelto la conferenza stampa del Festival per la sua prima uscita pubblica.

Ha giusto tremato un po’ quando Baglioni si è messo a dissertare di immigrati, porti chiusi e politiche sbagliate da Governi attuali e passati. Il Festival, si sa, è da sempre terreno “politico”. Ma avendone fatti tanti, prima da giornalista e poi da dirigente Rai, la De Santis lo saprà già. O no?

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto i tre conduttori del Festival)