Pubblicato il 08/01/2019, 17:04 | Scritto da Gabriele Gambini

Davide Semilia, vincitore di RDS Academy: Ho creduto alla vittoria da subito

Davide Semilia, vincitore di RDS Academy: Ho creduto alla vittoria da subito
Parla il vincitore del talent show per speaker radiofonici andato in onda su Real Time. Il percorso di gara, il passato, le ambizioni di carriera, l'urgenza di coniugare recitazione e radio.

Davide Semilia ha ottenuto un contratto di un anno come speaker radiofonico RDS

Piccola storia che adempie ai doveri della saggezza popolare: si chiude una porta, si apre un portone. Davide Semilia, ventiseienne da Vicenza, attore e – oggi più che mai – speaker radiofonico, ha frequentato per otto mesi la prestigiosa scuola di recitazione del Teatro Stabile di Genova: «Eravamo in dodici. Dopo i primi otto mesi, sono stati selezionati sette partecipanti. Io fui scartato. Mi fece male, molto male. Ci rimasi di stucco. Ma fu lo spunto per rimettermi in discussione e per capire che ero ancora troppo giovane per continuare in quel contesto, non ero ancora pronto».

La vittoria nel talent show di Real Time per aspiranti voci radiofoniche RDS Academy è arrivata a parziale indennizzo. «Ma non la vivo come una rivalsa professionale. Anche perché non ho ancora fatto nulla di importante. La vedo come una soddisfazione umana personale, quello sì».

Lei studia recitazione e da Vicenza si è trasferito a Roma.

Mi sono sempre mosso su due binari paralleli ma complementari. Mi sono trasferito a Roma per studiare recitazione televisiva e radiofonica. Se l’aspetto teatrale è qualcosa che ho cercato, la radio è piovuta dal cielo ed è un dono che accetto di buon grado.

Il primo approccio con la radio come è arrivato?

Facevo l’animatore turistico, un’emittente veneta che collaborava con l’agenzia dove lavoravo cercava un collaboratore. Quando hanno saputo che ero di Vicenza mi hanno interpellato. Da lì ho mosso i primi passi nel mondo della radio, cercando di assorbire sul campo più conoscenze possibili.

Quando ha pensato di poter vincere davvero a RDS Academy?

Fin da quando ho partecipato al provino, sentivo di avere le carte in regola per giocarmela. Dopo la quinta prova ho intuito che stavo risalendo la classifica e che le possibilità di arrivare in finale erano concrete. Tastando passo dopo passo l’ambiente RDS, entravo sempre di più in confidenza.

Chi tra i giudici ha sentito più vicino?

Anna Pettinelli ha creduto in me da subito. Anche Matteo Maffucci mi ha incoraggiato. Giovanni Vernia sulle prime era più distante. Questo perché lui viene dall’ambiente della comicità, ha un approccio al mezzo peculiare, molto personale, non è uno speaker tout court. Io mi sento a metà strada tra loro.

Tecnica da una parte, cuore dall’altra.

Per fare bene radio occorrono entrambe le cose. La tecnica, intesa come il saper rispettare i tempi radiofonici, padroneggiarli al meglio e inserirsi con spirito d’improvvisazione ragionata, è alla base di tutto. Se possiedi quella, sei libero di giocare con le tue caratteristiche e di lanciare il cuore, che significa una rielaborazione personale delle qualità di speaker.

Se non avesse vinto lei?

Avrebbe meritato Isabella, concorrente che vive il mezzo radiofonico in modo viscerale, come un’urgenza imprescindibile. Purtroppo è stata tradita da un’eccessiva emotività, ma è molto brava. Poi avrebbe meritato il secondo classificato, Lorenzo. Se avesse vinto lui, non avrei avuto nulla da ridire.

Il segreto per far strada nel mondo dell’intrattenimento?

Non perdere mai la curiosità. Mi informo attraverso il web, studio i personaggi e le situazioni che vado a presentare. Nutro la mia curiosità con ogni mezzo.

La sua famiglia che dice?

I miei genitori sono i miei primi fan. Quando ero piccolo ed eravamo in vacanza in un villaggio, salii sul palco e iniziai a raccontare alcune barzellette accanto agli animatori. Un’osservatrice del programma televisivo Bravo Bravissimo mi notò e mi invitò in trasmissione. Da lì ho partecipato a diverse campagne pubblicitarie e ho capito che la mia urgenza di esprimermi attraverso le parole avrebbe potuto trovare uno sbocco professionale. La mia famiglia lo sapeva ed era d’accordo.

Da qui a cinque anni sarà speaker o attore?

Una cosa non esclude l’altra. La vita mi ha regalato la radio come mezzo per esplorare corde intime e oniriche di me, la recitazione sul palco invece sradica le emozioni e te le mostra da un altro punto di vista. Non demordo, sono entrambi lati che ho urgenza di manifestare.

 

Gabriele Gambini

 

(Nella foto Davide Semilia)