Pubblicato il 22/12/2018, 15:03 | Scritto da La Redazione

Clinton – Storia di un sexgate: su History la docu-serie che racconta il caso Monica Lewinski

La docu-serie in tre serate sull’impeachment che mise in crisi la presidenza Clinton. Uno spaccato di un’epoca non molto lontana da quella attuale: dal 23 dicembre alle 21.00 su History

 

Vent’anni fa gli Stati Uniti furono sconvolti dalla più grave crisi istituzionale dai tempi del Watergate, l’impeachment del presidente Bill Clinton, protagonista di uno scandalo politico che mise in imbarazzo la democrazia americana. Oggi History (canale 407 di Sky) ricostruisce questo evento con la docu-serie in tre serate (due ore ciascuna) dal titolo Clinton: storia di un sexgate, in onda dal 23 dicembre alle 21.00.

Avvalendosi di immagini di archivio e di interviste ai protagonisti dell’epoca come Monica Lewinsky o come il procuratore speciale Ken Starr che indagò sul presidente USA, la docu-serie ripercorre i principali eventi che portarono al procedimento di impeachment: dalle indagini sugli investimenti immobiliari dell’entourage Clinton agli scandali sessuali, fino alla testimonianza dello stesso presidente americano.

La vicenda divise la società americana: secondo alcuni si trattò di una caccia alle streghe contro Clinton condotta dalla destra americana; secondo altri, Clinton riuscì a salvarsi trasformando la Lewinsky in un capro espiatorio. La serie è un viaggio nel passato tra potere politico, sesso, economia e giustizia negli Stati Uniti.

Monica Lewinski commenta così l’inizio della relazione e gli effetti dello scandalo: «Ho visto la porta aperta e Bill era lì in piedi e mi ha fatto cenno di entrare. Senza saperlo, stavo per finire in trappola, come un coniglio. Allora sono entrata e ricordo che ha iniziato a farmi delle domande: se ero una stagista, che studi avevo fatto, cose del genere.  Fino a quel momento della mia vita non credo che il mio cuore avesse mai battuto così forte. Ho detto senza riflettere: “Ho una cotta per lei”, E lui si è messo a ridere, mi ha sorriso e mi ha chiesto se volevo andare nel retro-ufficio e ho detto “sì”. Era buio e alla fine mi ha chiesto se poteva baciarmi e gli ho detto di sì. Dopo un po’ di tempo sono tornata alla scrivania e a un certo punto, in tarda serata, ero rimasta da sola in ufficio e lui è tornato e mi ha detto: “Se vuoi raggiungermi nel retro dello studio tra dieci minuti, puoi”. Così l’ho fatto e da quel momento siamo entrati in intimità. Questa storia ha colpito la mia famiglia in modo molto pesante negli anni ed è stato uno degli aspetti per cui io mi sono sentita molto in colpa, perché loro non hanno potuto evitare le ripercussioni. Non avrei mai potuto immaginare l’impatto che questo avrebbe avuto sugli altri, sulla presidenza, sulla mia vita e ovviamente sul Paese. Credo che, nonostante la mia vita sia andata avanti, prendendo delle pieghe per le quali sono grata, continuo a avere dei rimorsi. E so che è una conseguenza di quei fatti e che il dolore causato è stato enorme».

La serie, prodotta da Alex Gibney (vincitore di cinque Emmy per Mea Maxima Culpa: Silence in the house of God e Going Clear: Scientology and the prison of belief) e di un Oscar (Taxi to the Dark Side), è diretta da Blair Foster (vincitrice di un Emmy per George Harrison: Living In The Material World).

Secondo la regista «La serie non è solamente uno spaccato di un’era; parla di un presidente sotto inchiesta, di moleste sessuali, riguarda  ciò che sta attualmente avvenendo negli Stati Uniti. Facendo ricerche per il documentario, ho capito che molte delle donne protagoniste della vicenda, come Monica Lewinsky o Paula Jones, erano state trattate in modo unidimensionale. Ho provato a dare voce alla loro storia, realizzando un quadro più completo e dettagliato possibile».

(nella foto Bill Clinton)