Pubblicato il 11/12/2018, 19:01 | Scritto da Gabriele Gambini

Renzo Arbore: Mi rivedo in Fiorello. Con Guarda…stupisci recuperiamo la grande tradizione napoletana

Renzo Arbore: Il rapporto con Nino Frassica è nato negli anni ’80, quando mi lasciò un messaggio surreale in segreteria telefonica

Andrea Delogu come madrina accattivante, abituata a sguazzare nei meccanismi surreali della comicità. Nino Frassica che di quei meccanismi – specie se surreali – è il deus ex machina. E poi lui, Renzo Arbore, tessuto connettivo della televisione italiana da quando il piccolo schermo era veicolo di intrattenimento ed educazione popolare.

Guarda…stupisci (col sottotitolo di Modesta e Scombiccherata Lezione sulla canzone umoristica napoletana) arriva su Rai2 in due prime serate, mercoledì 12 e 19 dicembre, puntando a far breccia intergenerazionale con quello che i tecnici chiamerebbero educational show.

Tanti ospiti

Intrattenimento, comicità, sottintesi didattici e formativi drenati della preoccupazione che la parola “educazione” genera nei cervelli meno accorti. In un’aula universitaria intitolata a Totò, nel cuore della Napoli multicolore, Arbore e soci recupereranno un pezzo di cultura regionale campana, capace di far scuola alla comicità di tutta Italia. Spiegando quali sono gli ingranaggi che presiedono l’innesco della risata. Tanti gli ospiti: da Gigi Proietti a Enrico Montesano, da Lino Banfi a Lello Arena.

Ci pensa Arbore a spiegare qualcosa dello show: «Vogliamo rendere partecipi i millennials di un pezzo importantissimo della Storia d’Italia», spiega. Poi racconta il suo primo incontro con Nino Frassica: «Mi lasciò un messaggio surreale nella segreteria telefonica, erano gli anni ’80. Intuii le sue potenzialità comiche, lo chiamai e gli dissi di passare a trovarmi, se fosse capitato a Roma. Guarda caso il giorno dopo capitò a Roma».

L’erede Fiorello

Sul futuro dell’intrattenimento in tv: «L’intrattenimento televisivo è effettivamente sofferente. Bisogna ricorrere al passato per sperare che si ritrovi quel filone. Lo abbiamo inventato con Boncompagni negli anni ’70 in radio e poi in tv. Filone seguito anche da Serena Dandini con Guzzanti».

Fino alla fatidica domanda sull’esistenza di eredi per un mostro sacro, musicista e showman completo come lui: «Mi rivedo un po’ in Fiorello. Poi ci sono Lillo e Greg, degni eredi del mio Alto Gradimento. Loro sanno inquadrare al meglio le situazioni, rappresentare ciò che accade nel mondo, i tic, le fissazioni delle persone. Tra gli altri nomi, mi piacciono Ficarra e Picone, anche Elio e le Storie Tese ».

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Gabriele Gambini

 

(Nella foto Renzo Arbore con Nino Frassica e Andrea Delogu)