Pubblicato il 23/11/2018, 18:00 | Scritto da Tiziana Leone

Saverio Costanzo: L’immensità de L’amica geniale mi terrorizzava, ma non potevo restare fuori da un progetto così

Saverio Costanzo ha scritto la sceneggiatura degli otto episodi insieme alla stessa Ferrante, a Francesco Piccolo e Laura Paolucci

Non ha ceduto al richiamo delle sirene della tv, nonostante sapesse che al varco lo aspettassero milioni di lettori curiosi, disposti a trasformarsi in spettatori curiosi a patto che la Lila a la Lenù del piccolo schermo fossero all’altezza delle loro compagne di carta.

Saverio Costanzo non ha ceduto e ha trasformato i suoi otto episodi de L’Amica geniale, tratti dal best-seller di Elena Ferrante, al via su Rai1 martedì, e disponibili su TimVision e Raiplay, in una serie da sfogliare, attraverso gli sguardi delle due protagoniste (interpretate da Elisa Del Genio e Ludovica Nasti da bambine e Margherita Mazzucco e Gaia Girace da adolescenti), in cerca di una via di fuga dal loro rione di ignoranza e povertà nella Napoli degli anni ’50.

Successo anche negli Usa

La fiction è stata già accolta positivamente negli Stai Uniti dove è stata trasmessa da Hbo, partner internazionale nel team produttivo di cui fanno parte Domenico Procacci per Fandango e Lorenzo Mieli e Mario Gianani per Wildside con Rai Fiction, TimVision e Umedi.

Per scrivere la serie sulla lunga storia di amicizia delle due ragazzine, la scrittrice Elena Ferrante, il cui mito è alimentato dalla sua identità ancora oggi mai svelata, ha avuto un lungo carteggio via mail con gli altri autori. «È stato un cammino lunghissimo – ammette Francesco Piccolo, autore della sceneggiatura con Laura Paolucci, Saverio Costanzo e la stessa Ferrante -. Cominciato con un libro che aveva avuto un successo enorme ed era entrato nel cuore dei lettori: aveva l’intoccabilità dei grandi romanzi. Ferrante ci ha molto aiutato, ci ha spinto da una parte o dall’altra conoscendo alla perfezione i suoi personaggi». 

Il mistero su Elena Ferrante

Chi sia Elena Ferrante e se la storia di amicizia tra Elena e Lila, raccontata in quattro libri, sia autobiografica o meno restano interrogativi senza una risposta. «Se anche sapessi che nella stanza accanto c’è Elena Ferrante ad aspettarmi io non andrei – confessa Costanzo – Parlo di lei al femminile per brevità, ma non mi interessa conoscere la sua identità, i miei idoli non li ho mai voluti incontrare».

Sembra invece più possibilista sul fatto che nella quadrilogia de l’Amica geniale, l’autrice abbia messo molto di sé. «Potrebbe essere un’autobiografia per la forma e l’onestà con cui questa storia viene raccontata», ammette il regista cresciuto, educato e formato «da femmine presuntuose e a volte anche molto violente », che evidentemente gli hanno trasmesso quella sensibilità necessaria per entrare con lo sguardo maschile in un racconto tutto al femminile.

«Mi sento a mio agio più con le eroine che con gli eroi  – confessa – Sono profondamente maschio, ma ciò non toglie che non sia capace di emozionarmi e riflettermi nella loro storia con la stessa libertà di una donna».  Una storia destinata a restare nella vita di Costanzo  ancora a lungo. «Se la forza fisica me lo consente e se non mi cacciano io continuo perché la storia mi comunica ancora moltissimo – conclude – Stiamo scrivendo la sceneggiatura del secondo libro della quadrilogia della Ferrante, con lo stesso gruppo». A volerlo alla regia è stata la stessa Ferrante, come Costanzo racconta in questo video di TvZoom.

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Tiziana Leone

 

(Nella foto Saverio Costanzo)