Pubblicato il 21/11/2018, 17:04 | Scritto da Tiziana Leone

Dalla padella di Cracco alla bilancia di Nowzaradan, è solo questione di cibo in tv

Dalla padella di Cracco alla bilancia di Nowzaradan, è solo questione di cibo in tv
Ieri la televisione ci ha offerto una serata ad altissimo contenuto di cibo. Stuoli di concorrenti timorati hanno cucinato su ogni canale al cospetto di chef stellati, pronti all'insulto.

Dal Ristorante degli Chef su Rai2, a Hell’s Kitchen su SkyUno, passando per MasterChef su Tv8: ogni canale ha la sua gara culinaria, con un retrogusto di déjà vu

Lo chef lo vorrei a casa. Non dentro la televisione che sputa nei piatti dei poveracci costretti a strisciare per entrare nei suoi programmi. Ma nella cucina, di casa mia, a spignattare. E non serve che mi faccia la composta di maroni, basta semplicemente che dai maroni mi levi l’obbligo di cucinare ogni sera. Perché tutta questa smania di cucinare in tv chi ce l’ha? I consulenti.

Quelli che affollano le Hell’s Kitchen, i Ristoranti degli Chef o i MasterChef, che poi tanto è la stessa cosa, sono tutti “consulenti”: aziendali, pubblicitari, informatici. Gente che offre la sua consulenza quotidiana a chiunque, nell’attesa di trovare la propria strada in cucina.

I replicanti di Carlo Cracco

Ma perché invece di farsi insultare dal replicante di Carlo Cracco con l’accento francese non vanno a farsi un corso di cucina, non si aprono il ristorante in casa, non si trasformano in chef a domicilio? Non è che tante volte, dietro a questa smania di soffriggere, si nasconda quel certo non so che, che si chiama voglia esagerata di andare in tv?

Perché guardare ieri sera la televisione è stata una sorta di prova del cuoco, non con la Isoardi, che probabilmente stava a cena con Matteo Salvini e lo chef della Presidenza del Consiglio, ma per la quantità di aspiranti cuochi che decomponevano, sminuzzavano, scolavano, mantecavano, caramellavano di fronte alle telecamere.

Tutti i canali in cucina

Da Rai2 a Tv8, passando per SkyUno a SkyUno+1, ho visto più gente prendere insulti da chef stellati vestiti da conduttori, che offerte di Black Friday durante la pubblicità. Nella selva oscura tra purè e cozze, c’era persino chi bruciava gli spaghetti, che giuro non ho capito come si fa. Gli spaghetti al massimo si scuociono, diventano una colla perché invece di scolarli stai spiegando ai ragazzini chi era Carlo V, ma bruciarli nemmeno io che pagherei per avere quello che li brucia a cucinarmi comunque tutte le sere a casa.

Eppure il biondino che ha arso la pasta al Ristorante degli Chef, dopo un quarto d’ora di pianto seduto per terra, mentre gli altri in cucina gli passavano sopra come fosse il cappone di Capodanno, ha passato il turno. Inaugurando il filone del chiagni e fotti in cucina. Persino Carlo Cracco ieri a Hell’s Kitchen si è lasciato andare a un abbraccio a una che alla duecentesima comanda senza aver fatto manco la prima si è fatta cogliere da una crisi isterica di pianto.

L’overdose di cooking show

La serata ad altissimo tasso di cibo, cucinato in ogni modo, ha avuto ovunque lo stesso modello: gente vestita con ogni sorta di colore, con in testa fasce di ogni tipo e tessuto,  una storia lacrimevole nel proprio passato, il sogno di diventare Rachida più che il MasterChef e nel cassetto  stuoli di madri e nonne che nella vita non hanno fatto altro che cucinare, cucinare, cucinare, a ogni ora, in qualsiasi giorno dell’anno, per insegnare loro che da grandi che ci vai a fare all’Università se basta andare in tv, farsi insultare da uno chef qualsiasi con barba e passare al turno successivo?

L’importante è trovare un limite, quello di Vite al Limite, che per la cronaca ieri sera era in onda, per evitare di passare dalla padella di Cracco alla bilancia del dottor Nowzaradan.

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto il cast Il Ristorante degli Chef)