Pubblicato il 20/11/2018, 19:01 | Scritto da Gabriele Gambini

Philippe Léveillé: Vi racconto di quella volta che cucinai per Benedetto XVI

Philippe Léveillé: La forza de Il ristorante degli chef è l’autenticità

Del terzetto di giudici in rampa di lancio a Il ristorante degli chef (prodotto da NonPanic, da martedì 20 novembre in prima serata su Rai2), Philippe Léveillé è quello con maggior confidenza con la tv.

Già concorrente spericolato a Pechino Express, volto della Food Network pre-Discovery, il bretone pluristellato e pluripremiato – maestro nel sincretismo italo-francese in cucina – un giorno cucinò anche per Sua Santità Benedetto XVI.

L’incontro con Papa Ratzinger

«Le guardie del corpo si raccomandarono: non toccate il Papa. Ma a me venne naturale, dopo l’inchino di rito, stringergli la mano, sorprendendo tutti», ricorda lo chef. «Fu un incontro piacevolissimo. Joseph Ratzinger salutò tutti, dai camerieri agli incaricati di sala. Parlò con me, mi chiese se avessi origini latine, io risposi di no, da bretone i miei antenati erano Celti. Poi lui mi sorprese dicendomi che avevamo una cosa in comune: entrambi eravamo vestiti di bianco. Allora io risposi che ne avevamo un’altra: tutti e due, in qualche modo, rispondiamo allo stesso capo, il datore di lavoro trascendente».

Ai nostri microfoni, Léveillé racconta che cosa deve aspettarsi il pubblico da Il Ristorante degli Chef e che cosa c’è di originale e distintivo nel format.
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Gabriele Gambini

 

(Nella foto Philippe Léveillé)