Pubblicato il 17/11/2018, 09:09 | Scritto da F. Canzonettari
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Le indimenticabili sigle della Tv: “Milleluci”, 1974

Le canzoni, come sigla – iniziale o finale – di un programma televisivo, non s’usano più molto, o almeno non si usano più nello stesso modo. Ma agli inizi della storia della televisione italiana sono state molte le canzoni che, dall’essere proposte come sigle di apertura o chiusura di un programma, sono diventate grandi successi popolari. Mi fa piacere riproporvene qualcuna (F. Canzonettari)

Passato alla storia per essere l’ultimo spettacolo televisivo condotto da Mina (che dopo un altro paio di ospitate avrebbe per sempre detto addio al piccolo schermo), “Milleluci” è stato trasmesso sul Programma Nazionale di sabato sera, dal 16 marzo all’11 maggio.

Alla co-conduzione c’era Raffaella Carrà, che inizialmente sarebbe dovuta essere soltanto la soubrette della trasmissione. Il cui tema era, puntata dopo puntata, l’evoluzione storica di un diverso genere di spettacolo: la radio, il café chantant, la rivista, la televisione, l’avanspettacolo, il cabaret, il musical, l’operetta, il circo e la commedia musicale. Grandissimi nomi fra gli ospiti: Franca Valeri, Nilla Pizzi, Corrado, Gorni Kramer, Jula de Palma, Monica Vitti, Erminio Macario, Nino Taranto, Gino Bramieri, Wanda Osiris, Mike Bongiorno, Adriano Celentano, Alberto Lupo, le Gemelle Kessler, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, Aldo Fabrizi, Tino Scotti, Gianfranco D’Angelo, Paolo Villaggio, Paolo Poli, Cochi e Renato, Gianrico Tedeschi, Giustino Durano, Ave Ninchi, Emilio Pericoli, Moira Orfei, Renato Rascel).

Gli autori erano Antonello Falqui (anche regista) e il commediografo Roberto Lerici, il direttore d’orchestra e compositore delle musiche originali Gianni Ferrio, il coreografo Gino Landi; lo scenografo Carlo Cesarini da Senigallia, il costumista Corrado Colabucci.

“Milleluci” è stato uno degli ultimi grandi varietà della storia della televisione italiana; aveva due sigle, una iniziale e una finale.
Quella d’apertura era “Din don dan”, cantata e ballata da Raffaella Carrà;

quella di chiusura era “Non gioco più”, cantata da Mina con l’armonica di Toots Thielemans – un titolo premonitore del futuro televisivo della grande cantante.