Pubblicato il 08/11/2018, 19:03 | Scritto da Gabriele Gambini

Marco Bianchi: Sogno un’edizione de Il pranzo è servito che racconti la cucina salutare e saporita

Marco Bianchi: Sogno un’edizione de Il pranzo è servito che racconti la cucina salutare e saporita
Bianchi, tecnico in Ricerca Biochimica, esperto di monitoraggio delle trasformazioni alimentari e collaboratore di un istituto di Oncologia Molecolare di Milano, conduce La mia cucina delle emozioni, appuntamento del sabato alle 13.50 su Food Network e volume edito da HarperCollins Italia.

Marco Bianchi conduce ogni sabato su Food Network il programma La mia cucina delle emozioni

Nell’universo televisivo dei maniaci gastronomici, Marco Bianchi intercetta le emozioni del palato, e se il termine emozione, scandagliando la sua origine latina, deriva da “ex movere”, dunque tirar fuori, il ragionamento è semplice: più stai bene dentro, più mostrerai il tuo benessere fuori. Da qui nasce Marco Bianchi – La mia cucina delle emozioni, appuntamento del sabato alle 13.50 su Food Network e volume edito da HarperCollins Italia acquistabile in libreria.

Bianchi, tecnico in Ricerca Biochimica, esperto di monitoraggio delle trasformazioni alimentari e collaboratore di un istituto di Oncologia Molecolare di Milano, ha un curriculum robusto sul piccolo schermo: l’esperienza su Cielo con Tesoro, salviamo i ragazzi!, La prova del cuoco. Tante occasioni, una prerogativa: il tentativo di conciliare il sapore con la prevenzione, parola magica di quest’era.

Sapore e salute: binomio impossibile?

Si tratta di un luogo comune sdoganato da tempo. Il cosìddetto “pacchetto prevenzione” alimentare oggi vanta tante possibilità prima impensabili. Negozi e supermercati abbondano di alternative a prezzi accessibili con cui allestire una spesa gustosa e intelligente. Le quattro ricette proposte di volta in volta durante ciascuna puntata di La mia cucina delle emozioni raccontano come conciliare i due aspetti in modo rapido e semplice.

Sfatiamo una leggenda metropolitana.

La pizza. C’è chi la considera junk food, cibo spazzatura. Al contrario, è un piatto unico perfetto. A patto che contenga ingredienti di buona qualità, a cominciare dalla mozzarella e dalla farina. E che non venga abbinata ad altri piatti a base di carboidrati durante lo stesso pasto.

Due tipologie di dieta fanno tendenza oggi: l’eliminazione totale delle proteine animali, oppure una dieta basata sull’alto apporto di proteine e grassi a scapito dei carboidrati.

In questo sarò piuttosto banale: ogni forma di estremismo non necessaria è dannosa. La dieta ideale è quella in cui si mangia di tutto, ma in ragionevoli quantità. Fonti proteiche derivate dalla carne rossa possono essere consumate, ma in media non più di 500 g a settimana, per non incorrere in rischi, soprattutto cardiovascolari. In generale mi piace suddividere la dieta in spicchi: carboidrati derivati da vegetali e da farine nobili, frutta, proteine, principalmente derivate dal pesce azzurro, ricco di grassi buoni.

Il suo libro e il suo programma in tv parlano di “Cucina delle emozioni”.

Se mangio un pezzetto di cioccolato attiverò meccanismi ormonali che mi renderanno felice. Se mangio un piatto di pasta avrò energia. Per questo consiglio ricette semplici, suddividendole in base alle emozioni che garantiscono. Forza, amore, appagamento. E così via.

Qualche nome di ricetta gustosa?

Biscottini di riso al cioccolato, pasta integrale con salsa di noci, il plumcake al caffè, il merluzzo con salsa tzaziki.

Chi sono i suoi spettatori tipo?

Ho un pubblico di età variabile dai 25 ai 70 anni. In maggioranza femminile. Questo perché le donne sono più attente alla linea rispetto agli uomini.

L’ultima volta che c’eravamo sentiti aveva invitato le famiglie a non rimpinzare i bambini di affettati assortiti.

I bambini non vanno a fare la spesa. Ai genitori il compito di veicolare abitudini alimentari corrette. Basta seguire poche regole chiare: si possono ideare ricette sfiziose senza rinunciare al piacere dei sapori dolci e accattivanti. Sostituendo gli zuccheri raffinati con quelli naturali. Introducendo la frutta secca e la frutta fresca al posto dei prodotti troppo lavorati. Introducendo i condimenti a base di olio al posto di quelli a base di burro o grassi animali. Riducendo il consumo di formaggi troppo grassi. Scegliendo creme dolci poco addizionate. Gli insaccati industriali sono tra le cause principali di potenziali problemi cardiovascolari e oncologici.

Mandiamo a farsi benedire le tradizioni locali?

Ma no. Una buona fetta di Prosciutto di Parma ben venga. Ma il panino quotidiano con gli insaccati da bustina è un’altra storia.

Un sogno televisivo da realizzare?

Una riedizione del mitico Il pranzo è servito in cui le portate siano ispirate a ricette salutari e saporite.

Gabriele Gambini

(nella foto Marco Bianchi)