Pubblicato il 10/10/2018, 18:04 | Scritto da Paolo Madeddu
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Cose di classifica: Dark Polo Gang, in sbattimento per vendere i cd

Cose di classifica: Dark Polo Gang, in sbattimento per vendere i cd
In 7 giorni firmacopie in 11 città diverse lungo tutta la Penisola. Vendere dischi alla vecchia maniera serve ancora. E andare in radio e in tv, pure.

La Dark Polo Gang è prima in classifica con Trap Lovers

Con il primo posto nella classifica degli album per Trap Lovers la Dark Polo Gang ha completato un percorso fulmineo che non è solo quello verso quel n.1 che le mancava, ma anche quello da una dubbia fama alla fama indubbia. Quella che li porta a essere ospiti a RTL 102,5, alle foto eleganti e imbronciate per Vanity Fair, alla serie su di loro prodotta da TimVision per attirare la clientela minorenne, all’ingaggio da parte di X Factor, che li ha affiancati a Pupo ed Elio nello Strafactor.

Tutti ne vogliono un po’: dai media ai brand, per mostrarsi giovani e dinamici. La cosa che colpisce è che sono bastati solo due anni – in fin dei conti, il ciclo che va dalla prima alla terza media: è lì che il rap italiano punta sempre più forte, e tutto si muove velocemente in vista delle prossime infornate.

Certo, quando tutto si svolge sotto lo sguardo quotidiano dei fan che controllano come si fa con uno show dotato di daily, diventa inevitabile rinnovarsi in continuazione. Così non c’è più il quarto componente Side, che ha ammesso problemi legali e di droga. Non ci sono più, nei testi, gli slogan su crack e cocaina, anche se sono rimasti i due messaggi fondamentali che i fan vogliono sentire: 1) sono ricchissimi 2) tutti li odiano. Che poi sono i messaggi che almeno mezzo milione di rapper italiani sente la spasmodica urgenza di comunicare.

La DPG incontra la Very Normal People.

E c’è ancora, in produzione, l’amico degli inizi Sick Luke, con il quale era iniziata l’avventura da indipendenti, anche se ora incidono per la casa discografica che occupa metà del mercato italiano, la Universal, e hanno a disposizione il produttore italiano più famoso – Michele Canova Iorfida (Tiziano Ferro, Marco Mengoni, Giorgia, Jovanotti). Oggi il loro punto di riferimento è Fedez: dopo aver aperto il suo concerto con J-Ax a San Siro, la frequentazione è diventata assidua («Approcciarsi a persone come lui significa entrare nel mondo dei professionisti, e quando vedi uno come lui ti rendi conto di che cosa significa il lavoro»).

Ma tra queste constatazioni, la più interessante per questa rubrica è il fatto che malgrado la FIMI abbia cambiato le sue classifiche per premiare il più possibile lo streaming e dare visibilità ai nomi più amati dagli under 20, il trio romano si è ugualmente sfiancato in un instore tour/deforce che nella prima settimana di ottobre, dall’1 al 7, li ha visti firmare cd nei megastore di undici città diverse, fiondandosi dalla Toscana al Veneto e poi dal Piemonte alla Sicilia.

Mostrarsi, far vedere i prodotti delle aziende che li foraggiano, fare i sacrosanti selfie con i fan, testimoniarne l’adorazione nelle stories, tutto importante, sì. Ma evidentemente per chi fa musica nel 2018 vendere i tondini di plastica chiamati compact disc non è una cosa irrilevante e da BUFUS come dice certa gente.

 

Paolo Madeddu

 

(Nella foto la Dark Polo Gang)