Pubblicato il 02/10/2018, 19:03 | Scritto da Gabriele Gambini

Simone Rugiati: A Street Food Battle raccontiamo una cucina autentica e amore per il territorio

Tra gli ospiti di Street Food Battle su Italia 1: Cecilia Rodriguez, Paolo Ruffini, Maurizio Battista, The Show

«Parliamoci chiaro: uno chef, magari anche con un ruolo istituzionalizzato, quando finisce di lavorare, cerca spesso un truck dove servano street food a regola d’arte. Questo perché lo street food è un cibo informale e goloso, richiede un approccio semplice, una delle sue prerogative è mangiarlo con le mani senza che ciò venga considerato maleducato, fornisce uno spaccato autentico delle specialità territoriali».

Parola di Simone Rugiati, in rampa di lancio assieme a Ludovica Frasca per il ritorno di Street Food Battle, da domenica 7 ottobre in seconda serata su Italia 1. Il programma ha gli stessi presupposti dell’edizione dell’anno scorso. Branded content con Coca Cola, BMW e Eurofood, è prodotto da Dry Media e si presenta come una sorta di Corsa più pazza del mondo in versione gastronomica.

Ci sono 15 food truck italiani in gara (i camioncini che servono elaborati panozzi da strada, hamburger, spiedini, in ossequio al colesterolo, alle tradizioni popolari e allo zeitgeist culinario), ciascuno con un bel bagaglio identitario.

Dal Truck specializzato in panini a base di manzo, al team Vegan, maestro nello street food rigorosamente privo di carne, senza scordare la squadra con influenze etniche. Si sfidano nell’arco di sei puntate a colpi di creazioni stradaiole, diverse per ingredienti, concept e messaggio sottotraccia. Fritto alla romana, panino con la milza alla palermitana, panino col lampredotto. Rielaborati e riattualizzati. Fino al Duello Finale, che di volta in volta determinerà un vincitore di puntata, consentendo alla produzione di raccontare l’Italia attraverso un trend gustoso: non solo prelibatezze popolari, ma attenzioni da gourmet, da assaporare con i crismi territoriali irrinunciabili.

Ai nostri microfoni, Simone Rugiati, pronto anche a condurre Cuochi e Fiamme su Food Network e a lanciare un nuovo progetto con Alice, presenta il programma e non risparmia una precisazione sul rapporto tra buona tavola e tv: «Oggi tutti i programmi di cucina subiscono il raffronto con un noto talent show per aspiranti chef (Masterchef, ndr) che si basa sulla pressione che la partecipazione a esso induce nei concorrenti. È un ottimo programma, ma se non è compreso bene nelle sue caratteristiche portanti, può generare una falsa percezione su che cosa significhi davvero cucinare e su che cosa siano le Stelle Michelin».
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Gabriele Gambini

 

(Nella foto Simone Rugiati e Ludovica Frasca)