I successi dell’estate 1968: in classifica 50 anni fa. Adriano Celentano, Azzurro

Azzurro di Adriano Celentano entra in classifica il 15 giugno 1968

Reduce da un’infilata di grandi successi (Il ragazzo della via Gluck, Mondo in Mi 7°, La coppia più bella del mondo, Tre passi avanti), Adriano Celentano aveva cominciato il 1968 con una partecipazione non propriamente memorabile al Festival di Sanremo (la sua versione di Canzone era stata superata nelle vendite da quella dell’autore, Don Backy). Gli serviva una grande canzone, per tornare in vetta; e la trovò grazie al paroliere Vito Pallavicini, che gli segnalò una canzone della quale aveva firmato il testo insieme all’autore della musica, un allora poco conosciuto Paolo Conte.

Poco convinto, Adriano la registrò in fretta e svogliatamente (quel giorno era anche raffreddato, e si sente), e la confinò sulla facciata B del suo 45 giri per l’estate, la (peraltro bellissima) Una carezza in un pugno del nipote e cognato Gino Santercole. Che piace al pubblico; ma piace di più il lato B, Azzurro. E piace sempre di più.

Il disco entra in classifica il 15 giugno, staziona per un po’ fuori dalla zona calda (nono, poi quarto, poi settimo per tre settimane, poi sesto per due settimane). Il 3 agosto è quinto, il 10 agosto è quarto, il 17 agosto è terzo, il 24 e il 31 agosto è secondo. L’estate sta finendo – come intoneranno quasi vent’anni dopo i Righeira – quando la canzone conquista finalmente il primo posto della Hit Parade. È il 7 settembre.

Azzurro resterà in vetta per tutto il mese, reggerà al secondo posto (dietro Simon says dei 1910 Fruitgum Co.) per tre settimane, poi sarà quinta, sesta, settima, e abbandonerà la Top Ten solo il 16 novembre (rimpiazzata, guarda caso, da un’altra grande canzone di Pallavicini e Conte, Insieme a te non ci sto più, cantata da Caterina Caselli). 22 settimane complessive in Top Ten, che ne fanno il 45 giri più venduto dell’anno, oltre un milione di copie vendute. E la consegnano alla storia: non sono pochi quelli che pensano che Azzurro meriterebbe di diventare il nostro inno nazionale.

F. Canzonettari

(Nella foto Adriano Celentano)