Baby: ragazze squillo, tinte dark e amori adolescenziali per la serie italiana di Netflix

Il claim di Baby, serie italiana targata Netflix, è: «L’amore è un viaggio insidioso. Ed è facile perdersi»

Diretta da Andrea De Sica e Anna Negri, con Benedetta Porcaroli, Alice Pagani, Riccardo Mandolini, Isabella Ferrari, Claudia Pandolfi, Paolo Calabresi e altri attori italiani, Baby racconta in 6 episodi una storia di formazione che esplora le vite segrete di alcuni adolescenti romani. Attualmente è in fase di lavorazione.

Liberamente ispirata al fatto di cronaca recente che coinvolgeva squillo adolescenti dispensatrici di servigi nei quartieri alti di Roma, la serie Netflix segue le vicende di formazione di un gruppo di ragazzi. Dalle parole testuali del comunicato di presentazione emerge come essi «Sfidino la società ricercando la propria identità e indipendenza, sullo sfondo di amori proibiti, pressioni familiari e segreti condivisi».

Quanto accaduto a Roma alcuni anni fa – un intrigo di mistero, sesso e passioni segrete vissute con incoscienza giovanile – è la cornice della narrazione. Ma Baby punta a raccontare anche la gestione individuale dei sentimenti. Tutti i personaggi ne hanno bisogno in modo diverso, sia i più adulti, sia i più giovani.

Puntando a diventare un racconto con venature romantiche e tinte dark, esplora le diverse esperienze dei teenager italiani attraverso lo stile dei GRAMS, collettivo di scrittori composto da cinque autori: Antonio Le Fosse, Eleonora Trucchi, Marco Raspanti, Giacomo Mazzariol e Re Salvador. Gli scrittori Isabella Aguilar e Giacomo Durzi si sono uniti al gruppo contribuendo, con la loro visione, allo sviluppo della storia.

(nella foto una scena dal set di Baby)