Pubblicato il 18/07/2018, 17:34 | Scritto da Tiziana Leone
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Manovre, mail e voci a un giorno dal D-Day della Rai, che per la prima volta vota il suo consigliere

Manovre, mail e voci a un giorno dal D-Day della Rai, che per la prima volta vota il suo consigliere
Le votazioni avverranno domani on line. Restano poche ore ai candidati per convincere amici e colleghi a fare la scelta "giusta", in una vera e propria giungla di sigle sindacali.

Domani per la prima volta nella sua storia, i dipendenti Rai voteranno un membro che li rappresenterà nel Consiglio di amministrazione

È il loro Amazon Prime Day. Solo che la televisione, invece di comprarsela, la fanno. Le offerte sono tante, la concorrenza è spietata, si sceglie via web e la consegna immediata è gratuita per tutti, nel senso che il pacco verrà consegnato al settimo piano senza spese aggiuntive. Quelle in caso si pagheranno durante l’anno. Calcolate in punti di share.

La fibrillazione per l’election day del consigliere espresso dai dipendenti Rai corre sul filo delle mail. Una valanga di mail. Strisciate e strisciate di mail. «Manco mi ricordo quante sono, la maggior parte le ho cancellate», mormorano molti. Il votantonio votantonio di Viale Mazzini è più una questione da corridoio che da web, la chiacchiera scivola più facilmente come l’olio sull’insalata a mensa che nel chiuso degli uffici a zero gradi per l’aria condizionata. Le scelte scorrono sul chi mi serve di più, come in qualunque elezione, e ciascuno dei candidati offre il meglio che può al dipendente Rai,  figura quasi mitologica, che sfugge ai più.

E in effetti il dipendente Rai in quanto tale ha svariate forme. In diecimila assumono le sembianze di quadri, impiegati e operai, in circa duemila quelle di giornalisti e in appena trecento quelle da dirigente. A occhio verrebbe da credere che i candidati della “base”, espressione di quei sindacati che rappresentano la pancia di Viale Mazzini, abbiano più possibilità dei prescelti dall’Adrai, per esempio, il sindacato dei dirigenti Rai.

Ferdinando Clemenzi, detto Nando, conosciuto come er profeta, per la sua barba lunga, non per le sue doti di predicatore, professione ispettore di studio magari fa più gola di Roberta Enni, la Merkel di Rai Gold, che per carità tanto brava, ma a sbattere i pugni sul tavolo lassù all’ultimo piano forse riesce meglio er profeta. Anche Riccardo Laganà, mixer di professione, voce portante del blog Indignerai può  contare sullo scontento che dilaga all’ombra del cavallo, anche se dovrà sconfiggere la potenza di fuoco di Roberto Natale,  cui non mancano doti oratorie capaci di convincere gli altri consiglieri, quanto meno per sfinimento.

Dietro ogni candidato si intrecciano Snater, Snap, Usigrai, Adrai, talmente tante sigle sindacali che probabilmente solo Mara Venier ci svelerà nel suo cruciverbone a Domenica inma bisognerà aspettare settembre, quando sarà anche il turno della scelta dei nuovi direttori di rete e Tg. E in quel caso al dipendente Rai, per capirci qualcosa, toccherà davvero attaccarsi all’Amazon Prime Day, tante volte svendessero il manuale Cencelli.

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto il cavallo di Viale Mazzini)