Pubblicato il 11/07/2018, 19:01 | Scritto da Gabriele Gambini

Cristiano Militello: A Russia 2018 ho tifato Islanda e Panama

Cristiano Militello: Un bel ruolo in una fiction non mi dispiacerebbe: mi sento maturo e, insomma, prima di marcire, magari…

Cristiano Militello è nato con la camicia. Di forza. Sulla quale ha impresso le iniziali del suo talento. La laurea in Scienze Politiche, la scuola di teatro a Bologna, gli inizi con Aria Fresca, condotto da Carlo Conti, il cinema, le fiction. Nel 2004 è arrivata l’intuizione che l’ha trasformato in Vate perculatore degli stadi italiani: il libro Giulietta è ‘na zoccola, raccolta delle espressioni più eclatanti del tifo pallonaro nostrano, ha attirato l’attenzione di Antonio Ricci, che lo ha arruolato tra i ranghi di Striscia la notizia con la rubrica Striscia lo striscione e Striscia il cartellone.

Militello racconta così uno dei suoi primi incontri con Ricci: «Ero impegnato a una partita a biliardino nella redazione di Striscia: passò lui, mi squadrò e disse: “Mah, io Militello non so che dire, con ‘sto capello pisciato, con ‘sta faccia lunga, sai che sei veramente brutto?…” e andò via. Giuro».

Pisano doc, ha commentato da opinionista i Mondiali 2018 nello studio di Tiki Taka. In attesa di tornare nel tg satirico di Canale 5.

Ormai la tua definizione “Testa di caciucco” applicata ai protagonisti del mondo del calcio è famosissima: chi la meriterebbe di più in questo Mondiale?

Forse sarebbe indicata per Tavecchio, ma lui è del Lago di Como, andrebbe fatto un cacciucco di lago.

Per quale squadra hai tifato durante Russia 2018?

Islanda e comunque sempre per le più deboli. L’esultanza dei panamensi per il primo gol realizzato in un Mondiale, nonostante fossimo sul 6-0 per gli avversari è stato memorabile.

Il Mondiale che ricordi con maggior affetto e perché.

Quello del 2006, assolutamente, ero alla finale e ho realizzato il servizio della vita. http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/finale_%20ei_mondiali_di_berlino_2006_25847.shtml

Una definizione di Carlo Conti ai tempi di Aria Fresca.

Mosca bianca, in 25 anni non l’ho mai sentito parlare male di nessuno. Era fissato coi tempi televisivi, fissazione che ora mi ritrovo come patrimonio.

Se non fossi Cristiano Militello chi ti piacerebbe essere?

Il mio commercialista.

I momenti più divertenti di Striscia lo striscione? Gli sketch con i saluti da parte della gente valicano i limiti del surreale. Sono anche provati o tutti spontanei?

Provati? la loro bellezza sta nel fatto che sono tutti in presa diretta, ovviamente ne intervisto una cinquantina e poi seleziono i più efficaci, ma guai a pensare di studiarli a tavolino.

Come te la cavi a calcio?

Come me la cavavo, da anni sono fermo per doppia ernia al disco operata. E comunque malino, tanta grinta ma tecnica da sbadilatore. Ho avuto il mio momento di gloria in porta da ragazzino, poi gli altri hanno continuato a crescere e io sono rimasto fermo a 170 cm.

Che cosa hai in mente per la nuova stagione di Striscia la notizia?

Cavolo, non ho ancora iniziato le vacanze!

 

Sei attore versatile: che cosa ti manca nella tua carriera che ti piacerebbe realizzare nel futuro?

Una bella fiction con un bel ruolo non mi dispiacerebbe: mi sento maturo e, insomma, prima di marcire, magari…

 

Gabriele Gambini

 

(Nella foto Cristiano Militello)