Pubblicato il 05/07/2018, 16:02 | Scritto da Tiziana Leone

Romolo + Giuly, parlano gli sceneggiatori: Non immaginavamo che sarebbe diventato un cult

Romolo + Giuly, parlano gli sceneggiatori: Non immaginavamo che sarebbe diventato un cult
L'idea è nata una sera d'estate grazie al racconto di un'amica di Roma Nord. Da lì il fenomeno della serie non si è più fermato e dopo la fama sul web ora le attese sono tutte per la serie-tv.

La serie Romolo + Giuly, nata sul web, debutterà su Fox il prossimo 17 settembre. A idearla Giulio Carrieri, Alessandro D’Ambrosi e Michele Bertini Malgarini

L’idea è nata quasi per caso, in una di quelle serate romane, in cui si sta fuori, per strada, a chiacchierare. È cresciuta, è diventata un fenomeno web e ora è pronta al grande salto in tv, per volere di Fox, dove debutterà lunedì 17 settembre. Romolo + Giuly, La guerra mondiale italiana è la serie prodotta dalla Wildside  con Zerosix Productions, che otto anni dopo Borisavrà la responsabilità di infilarsi nello stesso filone cult. E le premesse perché ci riesca ci sono tutte.

Al centro della vicenda la travagliata storia d’amore tra Romolo e Giuly, coppia di eredi dei Montacchi e dei Copulati, potenti famiglie della Capitale che rimandano con ironia alla matrice shakespeariana. Due mondi opposti, diversi, lontani, destinati a scontrarsi: da una parte l’opulenta e “fighetta” Roma Nord, dall’altra la verace e “coatta” Roma Sud.  Nel mezzo Milano e Napoli, unite dall’odio contro la caput mundi.

«L’idea mi è venuta una sera ormai di tre anni e mezzo fa – racconta Giulio Carrieri, sceneggiatore della serie e creatore con Michele Bertini Malgarini che è anche regista e Alessandro D’Ambrosi, che interpreta Romolo –. Ero fuori dal circolo degli artisti con una mia amica di Roma Nord che mi stava raccontando la storia d’amore con un ragazzo di Roma Sud. Al di là delle problematiche logistiche, perché  si trattava di una vera relazione a distanza, c’era una differenza culturale talmente forte che l’amore risultava impossibile. E infatti poi si sono lasciati.  Ripensando all’amore impossibile e alle differenze tra Roma Nord e Roma Sud è nata l’idea di Romolo + Giuly».

Per sei mesi i tre hanno tenuto la storia nel cassetto. «Poi – spiega Michele Bertini Malgarini – abbiamo deciso di presentarlo al Roma Web Fest, lo abbiamo iscritto all’ultimo momento e abbiamo vinto. Nessuno di noi pensava di fare il botto». E invece il botto l’hanno fatto: sul web è Romolo + Giuly è diventato virale in pochissimi giorni. «Il giorno dopo aver vinto il premio – va avanti Carrieri – le condivisioni del video erano già tantissime e nei giorni successivi la cosa è continuata a crescere.  Più che i numeri mi faceva molto piacere sentire la gente per strada che citava le nostre battute».

Ma ora c’è lo scoglio della tv da superare, Romolo + Giuly debutterà su Fox il 17 settembre in prima serata. «Ma noi non siamo scaramantici», sorridono i due che hanno passato le ultime nove settimane sul set a girare.  «Ci siamo levati il primo grande scoglio, quello delle riprese – ammette il regista – Ora siamo nella fase del montaggio. Siamo passati dal guidare una Cinquecento a una Porsche.  Avevamo una troupe di 60 persone, quattro linee narrative, tante comparse e attori importanti».

Tra le tante guest star della serie figurano Giorgio Mastrota nei panni di sè stesso, Fortunato Cerlino, in quelli di Don Alfonso, e poi ancora Umberto Smaila, Massimo Ciavarro, Federico Pacifici,  Giorgio Panariello e star del web come Le Coliche e  gli Actual. «Ciascuno di loro ha dato tanto – sottolinea Michele Bertini Malgarini -. In fase di riprese c’è stata anche una certa libertà creativa, perché  quando il personaggio è vicino all’indole dell’attore è lui stesso a darti quel qualcosa in più».

Le aspettative sono elevate. «Quando vieni paragonato a scatola chiusa a qualcosa come Boris, significa che le aspettative ci sono – ammette Carrieri –. Un po’ le temo, ma un po’ mi galvanizzano, quando ci avvicineremo al giorno dell’uscita capirò a quale istinto dar retta». Entrambi vengono da Roma Nord. «Ma apparteniamo a Roma Nord geograficamente, nello spirito meno», confessano.

Da Roma Sud viene invece D’Ambrosi, che ha avuto anche la responsabilità di interpretare Romolo, oltre che scriverne i tratti caratteriali. «Quando abbiamo iniziato a ragionare sulla storia e sul parallelo con Romeo e Giulietta sapevo che, come spesso era già accaduto in altri progetti creati con Michele e Giulio, avrei interpretato uno dei protagonisti – racconta l’attore – In questo caso poi, Romolo era la rappresentazione di un mondo, quello del sud della capitale, da cui provengo realmente e che spesso già contrapponevamo e confrontavamo per gioco a quello di Roma Nord da cui invece provengono Giulio e Michele. Era naturale che tutti e tre immaginassimo fin dall’inizio che fossi io a interpretarlo».

Con Romolo, Alessandro condivide diversi lati del carattere: «La caparbietà e la cocciutaggine, l’essere passionale, impulsivo e a volte fumantino – ammette -. L’autoironia e una buona dose di cinismo, il gusto per la battuta e per lo scherzo, tipicamente romano, il desiderio di scoprire e conoscere. E poi la socialità e l’irriverenza. E perché no, pure un po’ di romanticismo». Di certo con il suo personaggio D’Ambrosi ha in comune la fierezza dell’appartenenza a Roma Sud.

«Proudly from Roma Sud – sorride -. Natali a Mostacciano e poi ho vissuto all’Eur e pure a Casal Palocco da ragazzino. Dai 20 ai 30 anni a Trastevere, poi Ostiense ed ora Testaccio. Fedelissimo sudista». Chi vincerà in questa complicata guerra mondiale, ma soprattutto per chi si schiererà il pubblico? «Difficile dirlo – conclude il regista –. Ma credo che alla fine il pubblico farà il tifo per l’amore».

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto una scena di Romolo + Giuly)