Pubblicato il 01/07/2018, 18:00 | Scritto da H. Maltese

Da-Da-Da e Po-Popo-Po-Po-Po: due assurdità dei Mondiali in salsa retrò

Da-Da-Da e Po-Popo-Po-Po-Po: due assurdità dei Mondiali in salsa retrò
I Mondiali di calcio, da sempre, si trascinano dietro tormentoni ritmati dai tifosi, che diventano veri e propri inni calcistici. Qui vi raccontiamo la storia di due canzoni diventate iconiche grazie alle vittorie mondiali dell'Italia.

Da-da-da è del 1982, Seven Nation Army del 2006

I Mondiali di calcio 2018 sono in corso. L’Italia è stata sbattuta fuori prima ancora che iniziassero, quindi nello Stivale si stanno vivendo quasi come si trattasse di un campionato di tamburello elastico – e, devo dire, manco mi dispiace: peccato solo perché quando giocava l’Italia, nelle scorse edizioni, potevo godermi strade sgombre, silenzio e atmosfera stile “ultimo uomo sulla Terra”. Ma tant’è.

Pensavo, qualche ora fa, che a parte il carosello dei vari “inni ufficiali” dei Mondiali di ogni anno, si sono verificati, in passato, alcuni casi di appropriazione culturale – per usare un termine in voga – per cui brani musicali con una loro identità completamente avulsa dai Campionati del Mondo si sono trovati riletti e adattati alla sarabanda del calcio in mondovisione.

Ne citerò solo due, che mi paiono emblematici. Partiamo dal 1982, l’anno della nazionale di Bearzot che trionfò sulla Germania Ovest a Madrid, al Bernabeu aggiudicandosi il Mondiale. Proprio in quell’anno impazzava nelle classifiche un pezzo-meteora dei Trio – band new wave disco made in Germany – intitolato Da da da. Un tormentone di quelli che ti si piantavano nel cervello come un chiodo sparato direttamente in fronte, dalla melodia banalissima, il ritmo martellante e un ritornello a prova di scemo. Eccolo:

Per celebrare la vincita dei ragazzi di Bearzot un trio italianissimo, ossia i Master (che fine hanno fatto?), coverizzò il pezzo intitolandolo Da da da mundial. Vi lasciamo l’onore e l’onere di interpretare il testo. Se resistite al trash estremo…

E passiamo ora al 2006. Altro anno di vittoria per l’Italia, caratterizzato dall’onnipresente coro da stadio «Po-Popo-Po-Po-Po» – ossia il riff principale del pezzone dei White Stripes, Seven Nation Army.

In realtà il «Po-Popo-Po-Po-Po» aveva già fatto capolino negli stadi nei due anni precedenti (come spiegato tempo fa in un bell’articolo de Il Post), ma in quel Mondiale 2006 toccò l’apice della diffusione e utilizzo, divenendo in pratica l’inno della vittoria italiana nella competizione.

Ne sarà stato contento Jack White che, immagino, avrà intascato un po’ di sacrosante royalties vista la notorietà raggiunta dal brano.

Ecco, lo scempio è servito. Fate vobis. Anzi, no.

 

H. Maltese

 

(Nella foto la copertina di Da-Da-Da-Mundial)