Pubblicato il 14/06/2018, 15:02 | Scritto da Andrea Amato
Argomenti: , , , ,

AT&T-Time Warner: la fusione che cambierà il mondo dei mass media

AT&T-Time Warner: la fusione che cambierà il mondo dei mass media
Il merger tra i due colossi americani spiana la strada ad altri merger tra telecomunicazioni e contenuti, il tutto per frenare l’avanzata degli OTT. E in Italia cosa succederà ora?

AT&T acquisisce Time Warner per 85 miliardi di dollari

Ci sono voluti quasi due anni, 20 mesi per la precisione, e una Presidenza (quella Trump) in forte contrasto, ma alla fine la madre di tutte le fusioni nel mondo dei mass media si farà entro il 20 giugno: il colosso delle comunicazioni AT&T acquisisce il colosso dei contenuti Time Warner per 85 miliardi di dollari. Il giudice federale Richard Leon ha sentenziato che questo matrimonio non graverà sui consumatori e che i due soggetti hanno core business diversi. Quindi via libera senza condizioni.

Aspettiamoci, ora, a cascata una serie di altri merger di questo genere, perché tutti i player tradizionali sono terrorizzati da Netflix, Amazon, Facebook e Google e per questo correranno ai ripari, creando colossi mostruosi, solidi e competitivi non solo nella creazione di contenuti, ma anche nella distribuzione tecnologica.

La prossima acquisizione monstre, visto che si aspettava proprio questa sentenza per la stretta finale, potrebbe essere quella tra Comcast e la 21st Century Fox di Rupert Murdoch per un valore di 60 miliardi di dollari, sorpassando a destra la Disney che ne ha offerti “solo” 52. Un altro gigante di Internet sarebbe interessato agli editori tv Viacom e Cbs, mentre Charter Communications cerca a sua volta player di contenuti. La Liberty Media di John Malone, invece, vorrebbe fare il percorso inverso e inglobare un operatore di telecomunicazioni. Un vero effetto domino, insomma.

Nella nostra piccola Italia, invece, da anni si parla della fusione tra Tim e Mediaset, anche se oggi i rapporti tra l’azionista di maggioranza della nostrana compagnia Tlc, il francese Bollorè, e l’editore televisivo Berlusconi sono esclusivamente nelle aule di tribunali. E comunque la fusione americana non fa giurisprudenza per l’Antitrust italiana ed europea.

La tendenza a creare accordi, anche solo strategici con scambi di contenuti e tecnologia, però, è forte anche da noi, dove Sky e Mediaset, dopo anni di battaglie feroci, oggi sono alleati e la rincorsa ai sacchi di sabbia per le trincee contro l’avanzata degli OTT è sempre più frenetica. Ora aspettiamo e vediamo se il terremoto americano provocherà uno tsunami anche in Europa.

 

Twitter@AndreaAAmato

 

(Nell’immagine i loghi di AT&T e Warner)