Pubblicato il 29/05/2018, 19:34 | Scritto da Gabriele Gambini

Lo SlimeFest arriva a Mirabilandia, Shade: slimerei i rapper poco autentici

Shade si esibirà come conduttore e performer a fianco di Biondo, Elettra Lamborghini, Federica Carta, GionnyScandal, Mose, Rocco Hunt e Thomas

Lo SlimeFest sbarca a Mirabilandia il 9 giugno e promette un caravanserraglio di spettacoli pro-teenager dai contenuti, nomen omen, mirabolanti. Ma soprattutto slimeformi, prendendo come punto di riferimento lo slime, la sostanza verde che somiglia a un ectoplasma e che invaderà il palco dove si esibiranno gli artisti dello show targato Nickelodeon. La terza edizione vede un avvicendamento alla conduzione.

Non più la Iena Niccolò Torrielli, ecco invece Shade, al secolo Vito Ventura: rapper, per sua stessa definizione “della vecchia scuola del freestyle”, attore, doppiatore, stand up comedian. Dice di prepararsi alla festa «Evitando di imitare qualcuno in particolare nella conduzione: punterò a essere me stesso». Proprio l’autenticità è il suo cavallo di battaglia: «Tirerei una bella secchiata punitiva di Slime a tutti quei rapper che si costruiscono addosso il personaggio che o deve stupire a tutti i costi o deve generare polemiche. Chi diventa famoso sull’onda della sensazione, viene presto dimenticato. Il segreto per durare è essere se stessi. Nonostante il pubblico, per necessità di semplificazione, tenda a categorizzare gli artisti».

Shade si esibirà anche come performer a fianco di Biondo, Elettra Lamborghini, Federica Carta, GionnyScandal, Mose, Rocco Hunt e Thomas. «Uno slime a forma di cuore campeggia sulla copertina del mio album, Emo», osserva GionnyScandal, «Segno che sono nel posto giusto». Gionata Ruggeri, nato venticinque anni fa a Pisticci, profonda Lucania, questa la sua vera identità. Una favella irrefrenabile dipinta da tatuaggi un po’ ovunque: «Le cose stanno andando molto bene, il disco piace e il libro La mia vita come un romanzo (Rizzoli) mi ha permesso di raccontarmi». Il cantante non respinge le etichette: «Quando faccio musica non penso a un genere particolare di riferimento, scrivo ciò che sento, però è vero che ciascuno gioca un campionato in cui è facile essere incasellati in un genere». E benedice la forza propulsiva della rete: «Se non avessi raggiunto la visibilità con la musica, avrei comunque tentato la strada dello youtuber. Il segreto per emergere, posto ce ne sia uno, è dire qualcosa in modo originale, per riempire uno spazio che ancora non è stato occupato».

Uno spazio che in tanti tentano di riempire è quello dei talent show televisivi. Mose, fresco di Amici, ne sa qualcosa. «Salirò sul palco col nuovo singolo Balli da sola, studierò un paio di passi da proporre. Mirabilandia è la perfetta sintesi della mia esperienza a Amici: una gita continua sulle montagne russe, tra gioia e pressioni pazzesche, tutte comunque formative».

Un veterano delle montagne russe è Rocco Hunt. «Passano gli anni e mi ritrovo allo SlimeFest davanti a un pubblico sempre più teen, per me è una sfida». E dire che il rapper salernitano ha solo ventitrè anni. Spesi bene, però. Dopo la vittoria nelle Nuove Proposte sanremesi del 2014, tanta musica, un film a fianco di Claudio Bisio, un figlio. «Diventare padre ti responsabilizza, per certi versi ti fa cambiare prospettive. Forse anche musicalmente, ma questo lo giudicherete a breve, perché uscirà il mio nuovo lavoro».

A fianco dei musicisti, prevista una nutrita schiera di influencer e youtuber: Marco Cellucci, Sofia Dalle Rive, Jenny De Nucci, Sebastian Gazzarini, Marta Losito, Noa Planas, Luciano Spinelli.

Gabriele Gambini

(nella foto Shade)