Pubblicato il 22/05/2018, 19:03 | Scritto da Gabriele Gambini

Lodovica Comello – Una canzone per me: esperimento che giova alla musica e al suo racconto in tv

Lodovica Comello – Una canzone per me: esperimento che giova alla musica e al suo racconto in tv
Lo speciale andato in onda ieri su Sky Uno ha raccontato molto bene il percorso creativo dietro all'ideazione e alla produzione del nuovo singolo di Lodovica Comello, che ha chiamato a raccolta fan e musicisti di ogni estrazione attraverso la rete.

Più di 1500 canzoni proposte, una trentina delle quali ascoltate dal vivo dalla commissione formata dalla stessa Lodovica, da Gianni Sibilla di Rockol, da Diego Quaglia di SonyMusic e da Max Brigante di Radio 105, 1,3 milioni di visualizzazioni sui social, su una fanbase di 6 milioni di seguaci

C’è da sorridere, pensando a quel che si diceva del rapporto tra musica e televisione fino a qualche anno fa. Data per morta ancor prima di intonarne il canto del cigno, la musica è uscita dalla porta per poi rientrare dalla finestra con successo sotto le forme che meglio intercettano oggi lo spirito del tempo: i talent show, con annesso caravanserraglio di costruzione narrativa della tensione attorno ai suoi protagonisti. Per questo Lodovica Comello – Una canzone per me, lo speciale andato in onda ieri sera su Sky Uno prodotto da Level33 in partnership con Samsung Italia, Swatch, MAC Cosmetics e con il supporto editoriale di Radio 105, Rockol e Condè Nast, rappresenta un’ulteriore evoluzione di quella contaminazione mediatica che giova al racconto delle sette note in tv.

Nato come concorso/webserie in cui l’ex star di Violetta – ormai abbondantemente emancipata dall’etichetta di teenidol – ha chiamato a raccolta tramite i social musicisti di ogni estrazione disposti a mettersi in gioco per comporre il suo prossimo singolo, dal 22 febbraio ha registrato numeri da capogiro: più di 1500 canzoni proposte, una trentina delle quali ascoltate dal vivo dalla commissione formata dalla stessa Lodovica, da Gianni Sibilla di Rockol, da Diego Quaglia di SonyMusic e da Max Brigante di Radio 105, 1,3 milioni di visualizzazioni complessive sui social, su una fanbase di 6 milioni di seguaci.

Alla fine ha vinto Run, prodotta da Fausto Cogliati e scritta dalla giovane Agnese Bighin, selezionata tra le tante candidature. Il singolo cantato dalla Comello è da oggi in radio e su tutte le piattaforme digitali. E lo speciale andato in onda ne ha raccontato bene la nascita. Valorizzando due aspetti. Ha saputo spostare i riflettori dalla parte prettamente performativa tipica dei talent al processo che sottende la creazione di un brano partendo dalla sua scrittura: il mondo degli aspiranti cantautori anche solo per gioco o per noia, l’urgenza alla base di un componimento, le ragioni che portano a intraprendere una direzione piuttosto che un’altra, l’articolata fase di pre-produzione, spesso sconosciuta a chi vive i dischi solo come fruitore.

E poi, ha allargato i fronti dell’interazione tra una cantautrice affermata e chi – come i suoi fan – attraverso una ricezione partecipata della sua musica contribuisce alla sua affermazione. È un’operazione che demitizza la sacralità creativa di una popstar, ma, proprio perché lo fa, dà alla musica un valore universale riconoscibile, allargandone i criteri di immedesimazione. È anche questo quel che si intende quando si parla di “pop”. E l’esperimento televisivo, perfettamente riuscito, può inaugurare un filone felice.

Gabriele Gambini

(nella foto, Lodovica Comello)