Pubblicato il 20/05/2018, 11:00 | Scritto da H. Maltese

2001 odissea al Tranquility Base Hotel & Casino: una copertina come non se ne fanno (quasi) più

Tranquility Base Hotel & Casino è il nuovo album degli Arctic Monkeys

Ho già scritto del nuovo disco degli Arctic MonkeysTranquility Base Hotel & Casino – e ci torno volentieri, non solo perché è un lavoro importante e bello (a dispetto dei polemisti so-tutto-io che stanno da giorni perculando sui social con atteggiamenti da “questa roba la faceva già XY e voi non lo cagavate manco di striscio” oppure “adesso tutti a parlare degli Arctic Monkeys, che palle”), ma anche perché esercita un notevole fascino e incuriosisce. A partire dalla copertina.

Chi ricorda i tempi mesozoici in cui la musica circolava principalmente su formato LP? 12 pollici di vinile, con relativa copertina cartonata e spessissimo patinata; e si passavano ore a studiare le illustrazioni, domandandosi cosa diavolo volessero dire alcuni disegni o foto. Poi con l’avvento dei formati più piccoli e infine del digitale questo aspetto è andato un po’ perdendosi (nessuna nostalgia, solo una constatazione, per carità), anche per via del minor spazio disponibile per “giocare” con il dipartimento grafico.

Eppure a volte qualcuno ha ancora un bel guizzo. Pensiamo ad esempio a Blackstar di David Bowie: il suo testamento artistico e spirituale uscito l’8 gennaio del 2016 aveva una copertina ricca di simbologia, messaggi nascosti e addirittura giochetti intriganti (avete mai provato a esporla alla luce del sole?). E ora c’è anche quella di Tranquility Base Hotel & Casino – che potete vedere più sotto.

Osservatela bene per un po’. Solo dopo leggete cosa Alex Turner degli Arctic Monkeys ha spiegato a proposito della genesi di quest’opera grafica.

Veniamo alle spiegazioni. Turner in una recente intervista ha dichiarato:

L’artwork del disco ha avuto origine da una foto che ho visto e ritraeva una persona che lavorava alle scenografie di “2001 Odissea nello spazio” e stava allestendo il set per la lobby dell’Hilton nella stazione spaziale orbitante. Allora avevamo già deciso che il disco si sarebbe chiamato “Tranquility Base Hotel & Casino” e stavamo pensando a cosa ci sarebbe potuto essere nell’atrio di questo posto.

A quel punto mi sono fissato sul fatto che avrebbe dovuto esserci un modellino in scala dell’intero edificio nella lobby. E su questo dettaglio ho speso la maggior parte del mio tempo ed energie: non mi interessava più sapere come era il luogo in sé, ma come era fatto il modello in scala. E l’ho realizzato io stesso.
E’ fatto di cartone con alcuni tasselli di supporto. E l’ho piazzato sopra a un registratore a bobina. Il nastro che c’è nel registratore contiene una versione iniziale del disco. E’ una cosa che mi pareva molto ricca di significato.
Quindi l’ispirazione giunge dalle lande kubrikiane. E chi l’avrebbe mai detto. Peraltro il concetto di hotel lunare, al tempo delle prime missioni verso la Luna, affascinò moltissimo alcuni imprenditori fra cui uno dei rampolli della famiglia Hilton – che per diverso tempo cercò di spingere un progetto per costruire appunto un Hotel Hilton lassù. Nulla di fatto però…
H. Maltese
(Nella foto la copertina dell’album degli Arctic Monkeys)

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