Pubblicato il 14/05/2018, 19:01 | Scritto da Gabriele Gambini

Si accende Focus targato Mediaset, divulgazione scientifica di qualità per ora senza Giacobbo

Si accende Focus targato Mediaset, divulgazione scientifica di qualità per ora senza Giacobbo
La scienza, la natura, il racconto della storia, gli approfondimenti rigorosi, ma anche l'intrattenimento di film hollywoodiani a tema. Focus con la casacca Mediaset si accende giovedì 17 maggio e noi ve lo raccontiamo.

Focus debutterà giovedì 17 maggio al canale 35 del DTT con tre prime visioni free in prima serata: Un anno nello spazio, Un anno nello spazio: il ritorno, Il complotto di Chernobyl

Sgombriamo il campo dalle curiosità impellenti. Focus (canale 35 DTT, al posto di Italia 2, spostato al numero 120) con la casacca Mediaset accende la sua programmazione da giovedì 17 maggio, e per ora Roberto Giacobbo non figura come volto di rete. «Ci piacerebbe coinvolgere personaggi, ma essendo Focus un canale tematico, non c’è la necessità immediata di farlo. Per quanto riguarda Giacobbo, lui è ancora un dipendente Rai. Avevamo pensato anche a un avatar come immagine rappresentativa, ma ci sembrava fuori luogo», dice Marco Paolini, Direttore Generale Palinsesto e Distribuzione Mediaset.

Col lancio del canale, il Biscione centra il doppio bersaglio di far sinergia col periodico Mondadori – quindi si gioca in casa – e di ampliare l’offerta delle reti tematiche gratuite con un ricco palinsesto dedicato alla divulgazione scientifica. Argomento tornato di moda da quando Alberto Angela ha monopolizzato l’immaginario pop («Ma ricordiamoci che in passato, con La macchina del Tempo, avevamo anche noi ottenuto risultati lusinghieri», continua Paolini, «E poi con il budget di sei puntate di un programma di Angela, noi allestiamo un palinsesto annuale di Focus»), non scordando la felice esperienza di Annalisa Scarrone su Italia 1 con i cicli di Tutta colpa di… .

Focus è un marchio solido che sa fare sistema. Si tratta del magazine più letto d’Italia, forte di un bacino tra stampa e digitale di oltre 5 milioni di lettori. Oltre al cartaceo e digitale, ci sono altre testate, Focus Extra, Focus Domande e Risposte, Focus Storia, Focus Storia Collection, Focus Storia Wars, Focus Junior, Focus Pico e Focus Wild. Il sito Focus.it annovera oltre 1 milione di utenti unici al mese, la pagina Facebook conta oltre 1,4 milioni fan, l’app è stata pensata per fruire dei contenuti in realtà aumentata.

Qualche maligno osserva come tutto questo prestigio culturale compensi la quotidianità baraccona gieffina, specie se in futuro saranno previste sinergie con le tre reti generaliste di Cologno Monzese. Ma la battuta si perde nell’aria. Focus, come spiegato da Marco Costa, Direttore Reti tematiche free e pay Mediaset e da Gian Paolo Parenti, Channel Manager, abbinerà al rigore scientifico una buona dose di intrattenimento di qualità. Ogni prima serata sarà focalizzata su un tema. La natura alla domenica, lo spazio al lunedì, l’antropologia al martedì, i documentari storico-scientifici al mercoledì, i film-dossier al giovedì, la storia al venerdì, e le inevitabili pseudoscienze, con annesso caravanserraglio di UFO al seguito, al sabato: argomento che, sebbene guardato con sospetto dal Direttore Responsabile della testata, Jacopo Loredan, è una formula acchiappa-ascolti troppo ghiotta per poter essere scartata.

«Studiare la rivista ci ha permesso di capire quale strada intraprendere», spiega Costa. «Abbiamo acquistato 500 ore di prodotto, avremo una prima visione al giorno. Tratteremo di natura, spazio, scienza, ingegneria. Ci sarà anche un prime time di cinema (il giovedì), con lo scopo di allargare la nostra audience: dal film documentaristico ai film cinematografici come Salvate il Soldato Ryan o Interstellar. Lavoriamo anche su serie tv attinenti al brand: abbiamo acquistato da Fox la serie The State, sui foreign fighters».

Nel prossimo autunno andrà in onda un prodotto, frutto di un accordo internazionale, che racconterà la vita di Re Erode tra mito e indagine scientifica. Le parole d’ordine però rimangono tre: attualità, attualità, attualità. «Nel daytime dalle 11.30 alle 15 andranno in onda prodotti per un target maschile e giovane: pop science, avventura e esplorazione, documentari naturalistici, molti dei quali in prima tv. Nel preserale, tra le 18.30 alle 21.15, puntiamo su un pubblico più ampio e ci aspettiamo che le famiglie possano rispondere: andremo alla scoperta delle bellezze del pianeta».

Dopo un periodo, come ammesso dalla dirigenza Mediaset, di difficoltà che ha costretto l’azienda a dirottare cospicui finanziamenti a sostegno dei canali principali, Focus da un lato, e canale 20 dall’altro, assumono ora le sembianze di una netta inversione di tendenza. Mediaset, del resto, assieme alla Rai, è leader tra i canali tematici free, coprono il 40% degli ascolti totali. Canale 20 ha permesso di incrementare gli ascolti, +1,2%, senza danneggiare le altre reti del gruppo.

«Le nostre emittenti tematiche gratuite sono passate da una share del 5,6% al 6,8%. L’1,2 punto percentuale guadagnato da 20 nel day time sale all’1,5% nel prime time e all’1,7% tra il il target 35-54 anni, quello più apprezzato dal mercato pubblicitario», spiegano.

Prospettive numeriche di Focus? Partire con lo 0,6-0,8%, come ai tempi in cui il canale era sotto l’egida Discovery, puntando però all’1%. In attesa di ripensare Italia 2. Ma se ne parlerà nel 2019.

 

Gabriele Gambini

 

(Nella foto un’immagine tratta da Un anno nello spazio)