Pubblicato il 08/05/2018, 19:30 | Scritto da Tiziana Leone

Niccolò Ammaniti: A 50 anni sono diventato regista, un privilegio che capita a pochi

Niccolò Ammaniti ha scritto Il Miracolo, la serie con Francesca Manieri, Francesca Marciano e Stefano Bises e l’ha diretta Francesco Munzi e Lucio Pellegrini

Una statuetta di plastica raffigurante la Madonna, alta trenta centimetri, che piange novanta litri di sangue al giorno, sangue di maschio adulto, i cui valori ematici cambiano a seconda della giornata, come se quella statuetta mangiasse e bevesse. Solo che è di plastica e dentro non nasconde nessun trucco. Un mistero. Molto di più, Un miracolo.

Così l’ha immaginato Niccolò Ammaniti, lo scrittore che per la prima volta si è prestato a una serie televisiva, non solo scrivendone il soggetto, ma anche dirigendo gli attori e scegliendo le musiche. Il protagonista è il presidente del Consiglio Fabrizio Pietromarchi (Guido Caprino), cui spettano scelte difficili, se rendere pubblica la storia, se coinvolgere la Chiesa, a chi affidarsi per una possibile soluzione. Accanto a lui Sandra (Alba Rohrwacher), l’ematologa che analizza il plasma, una scienziata costretta a fare i conti con l’imponderabile, padre Marcello (Tommaso Ragno), un prete tutto sesso e videogiochi, la cui vita cambierà alla vista di quel sangue,  il generale Giacomo Votta (Sergio Albelli), responsabile delle indagini sul ritrovamento.

Al via stasera su Sky Atlantic, gli otto episodi de Il Miracolo sono la prova di coraggio di un Premio Strega che ha lasciato il suo mondo solitario, per mischiarsi alla confusione del cinema, per vedere finalmente che effetto fa guardare quello che solitamente immagina.  E come è andata lo spiega lui stesso in questa intervista a TvZoom.

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Tiziana Leone

 

(Nella foto Niccolò Ammaniti)