Pubblicato il 08/05/2018, 17:04 | Scritto da Gabriele Gambini

Valentina Romani: Oggi è più difficile avere ideali rispetto agli anni ’70, ma noi giovani possiamo cambiare le cose

Valentina Romani: La mia Lucia in Aldo Moro-Il professore è esuberante e rivoluzionaria

In Aldo Moro – Il professore (Rai1, martedì 8 maggio in prima serata), Valentina Romani è Lucia, studentessa nel corso di Diritto Penale tenuto dal presidente della Democrazia Cristiana negli anni che segnarono la storia d’Italia. Il confronto generazionale in questo caso è doppio. Da un lato, la Lucia-personaggio: rivoluzionaria, esuberante, incasellata nell’orizzonte politico dei giovani negli anni ’70. Dall’altro, la Valentina Romani-attrice-millennial, ventiduenne nel 2018 post-ideologico e post-moderno, che le dà vita sullo schermo.

Una ragazza di oggi che interpreta una coetanea degli anni ’70. Sono passati un pugno di decenni, sembrano secoli. «Un ruolo molto diverso da quello che ho interpretato ne La porta rossa, dove ero una medium adolescente in un thriller sul paranormale».

La notizia del sequestro Moro scatenò un terremoto nel marzo 1978. Lei sarebbe nata quasi vent’anni dopo.

La prima cosa che ho fatto è stata chiedere informazioni e sensazioni a chi c’era in quel periodo. Mi ha colpito un aspetto: tutti ricordano esattamente dove fossero e che cosa stessero facendo il 16 marzo 1978, giorno del rapimento Moro. Una sensazione del genere l’ho provata con l’11 settembre 2001.

Come si è confrontata col personaggio di Lucia?

Documentandomi soprattutto sul rapporto tra i giovani e la politica negli anni ’70. Tanta tensione ideologica ma anche tanta paura, mia mamma mi dice sempre che in quel periodo anche soltanto passeggiare per strada poteva essere poco sicuro. La forza della fiction sta nel raccontare il Moro professore, prima che politico. E il suo rapporto con i giovani.

I ragazzi degli anni ’70 erano politicamente impegnati, credevano nella possibilità di cambiare le cose. Quelli di oggi vivono un edonismo da rassegnazione.

Un tempo c’era fame di un mondo più giusto e ci si incasellava in militanze politiche, magari anche confuse, ma sentite. Oggi è tutto più difficile. Da ventenne, ho una gran voglia di partecipare alla vita pubblica, cerco di documentarmi e seguire le notizie. I social rendono tutto più semplificato ma talvolta fumoso, demagogico.

Lei ha votato alle recenti elezioni?

Ho votato e continuerò a farlo, anche se è difficile trovare una rappresentanza che rispecchi appieno le tue idee. Mi sono scaricata i pdf con i programmi di tutti i partiti.

Dove ha avvertito maggiormente il salto generazionale nel rappresentare Lucia?

Sul piano estetico, i costumi consentono di sentire addosso il tempo trascorso. Danno la dimensione di un passato recente, eppure lontano. Poi c’è la caratterizzazione della tensione vissuta, palpabile, che il film rende appieno.

Moro è stato ucciso dalle BR, che in fondo erano composte da giovani.

Il crimine più grave è stato uccidere la sua mente. Era un uomo intelligente e profondamente colto, la sua morte rappresenta la morte del dialogo, dunque, in un certo senso, di una prerogativa umana fondamentale.

Presto tornerà a interpretare Vanessa nella seconda stagione de La Porta Rossa.

La Porta Rossa è uno dei progetti più coraggiosi e vincenti della Rai. Per questo ha avuto successo. Somiglia davvero a una grande produzione internazionale: c’è l’elemento paranormale, il thriller, ma anche una storia d’amore. Tanti generi racchiusi in una narrazione non del tutto etichettabile. Poi sarò presente anche in Skam, su TimVision.

L’ultima volta che ci siamo sentiti, aveva confidato di tenere in camera il poster di Angelina jolie.

Lei è un’eroina generazionale, come donna prima che come attrice. Se dovessi scegliere oggi un attore completo da ammirare, direi Leonardo Di Caprio. Straordinario. Buon compleanno Mr. Grape è uno dei miei film preferiti di sempre.

Si è mai chiesta quale progetto prima o poi vorrebbe realizzare?

Vorrei confrontarmi con una commedia, magari in un ruolo comico. La comicità obbliga a percorrere una linea sottile in cui è molto facile perdere l’equilibrio. Sarebbe stimolante.

 

Gabriele Gambini

 

(Nella foto Valentina Romani fotografata da Alessandro Pizzi)