Pubblicato il 18/04/2018, 19:01 | Scritto da Tiziana Leone

Il Netflix power sbarca a Roma e mostra tutta la sua potenza di fuoco, in un imponente evento

Il Netflix power sbarca a Roma e mostra tutta la sua potenza di fuoco, in un imponente evento
In arrivo due nuove serie, "Baby" e "Luna nera", oltre a "Suburra 2": le produzioni italiane per la tv in streaming aumentano.

A Villa Miani, storica villa capitolina, dirigenti e talent di Netflix raccontano le novità della prossima stagione

Le N rosse sono ovunque, nei giardini e appese sotto i gazebi dell’immensa Villa Miani a Roma, ogni intervento che chiamano rigorosamente “panel” non va oltre i venti minuti, c’è anche il numeratore in fondo alla sala, questione di soglia di attenzione. Si chiamano per nome l’un l’altro, chi è vestito con i jeans, chi con la maglietta, chi con la giacca abbottonata come capita: il Netflix power è tutto nel suo essere friendly, a portata di click, esattamente come la tv che rappresenta.

«Quella che guardi a casa la sera, dal letto, e poi il giorno dopo in treno mentre vai al lavoro», spiega Todd Yellin, il Vicepresident of product, classico motivatore americano che potrebbe vendere pentole come materassi, ma come vende la tv via Internet lui nessuno mai. Il Netflix power sbuca dai numeri che snocciola il creatore Reed Hastings, giacca blu, maglietta azzurra, un perfetto Steve Jobs della tv. «I cambiamenti sono sempre difficili da accettare – spiega –. Il cinema si è diffuso a livello mondiale, poi è arrivato nelle case con l’avvento del cavo e poi del satellite. Ora la tv via Internet offre tanti vantaggi rispetto a quella tradizionale, è migliore la qualità del video, si può guardare uno show anche di notte, in base ai propri gusti, un progresso importante».

Il primo streaming è stato lanciato nel 2007, poi anno dopo anno ha invaso l’Europa, arrivando nel gennaio 2016 a coprire tutto il mondo, tranne la Cina. «L’abbonamento a Netflix costa dagli 8 ai 14 euro – prosegue  Hastings -. Siamo un canale di intrattenimento, lavoriamo con altri partner come Sky per esser inclusi nella loro offerta così che i clienti possano trovarci nello stesso pacchetto».

In molti attendono La Casa di Carta, la serie non in lingua inglese più vista al mondo: si farà e arriverà su Netflix nel 2019. Prima il pubblico italiano potrà vedere due novità: Luna nera, storia di donne sospettate di stregoneria nel XVII secolo in Italia e Baby, sulle baby squillo dei Parioli, diretta da Andrea De Sica e Anna Negri, che vedrà nel cast Benedetta Porcaroli, Alice Pagani, Riccardo Mandolini, Isabella Ferrari, Claudia Pandolfi, Paolo Calabresi e altri attori italiani. «La serie non è la cronaca di quello che è successo nella realtà, non è uno studio sociale, non vuole essere identica ai fatti accaduti – sottolinea il regista -. È una storia ambientata in un quartiere ricco di Roma, va al di là dell’argomento della prostituzione e del traffico sessuale, vuol rappresentare gli adolescenti a cui piace la trasgressione, che si trovano però di fronte a una realtà cattiva».

Nessun nome dunque, nessun riferimento a quei fatti di cronaca che portarono in prima pagina nomi importanti per i loro rapporti con le baby squillo. «Questa produzione non vuole rappresentare quartieri violenti come Gomorra – insiste De Sica – Vuol solo mostrare il lato oscuro di quartieri bene come i Parioli di Roma». Ma in produzione Netflix ha anche Luna Nera, la storia un gruppo di donne accusate di stregoneria nell’Italia del XVII secolo, tratta da un manoscritto di Tiziana Triana e prodotta da Fandango.

Il 4 maggio sarà disponibile anche Rimetti a Noi i Nostri Debiti il primo film originale italiano interpretato da Claudio Santamaria Marco Giallini. Per l’arrivo di Suburra 2bisognerà invece attendere ancora un po’, le riprese sono in corso. «L’approccio a questa seconda stagione della serie è stato più facile perché ormai sono entrato nel personaggio – conclude Alessandro Borghi,protagonista di Suburra – Aureliano si evolve e affronta nuove sfide, cerca di conquistare più potere, ma deve anche dimostrare agli altri di essere in grado di gestirlo».

 

Tiziana Leone

 

(Nell’immagine il logo di Netflix)