Pubblicato il 01/04/2018, 08:38 | Scritto da La Redazione

Pane dal cielo, la Milano dei poveri e dei clochard in prima serata nel film di Cielo

Sergio Leone, Donatella Bartoli, Paola Pitagora, Gigi Piola tra i protagonisti della storia ambientata a Milano

 

Non è un film per tutti. Anche se nelle intenzioni dovrebbe esserlo. A Pasqua, domenica 1 aprile alle ore 21.15, Cielo propone in prima visione assoluta Pane dal cielo, un’opera prima sulla povertà e i senza fissa dimora. Il lungometraggio, diretto da Giovanni Bedeschi e presentato lo scorso 10 febbraio nell’ambito del Festival Aquerò – la rassegna cinematografica dedicata al cinema spirituale – racconta la realtà dei senzatetto che popolano la città di Milano: il solo capoluogo lombardo ne conta ben 13mila su un totale nazionale di 60mila (dati Istat 2015).

 

Al centro della trama c’è una coppia di clochard, composta dal 50enne Annibale (interpretato da Sergio Leone), e dalla 40enne Lilli (Donatella Bartoli), che dorme nei pressi del quartiere Bicocca, vicino alla stazione Greco-Pirelli. La notte di Natale Annibale e Lilli trovano un neonato in un cassonetto, ma una volta arrivati al più vicino ospedale pediatrico si accorgono in modo surreale che nessuno dei dottori e degli infermieri riesce a vedere il bebè, di cui diventano così improvvisati genitori. Il neonato sembra essere invisibile, ma non a tutti. Da qui prende le mosse la storia di un bambino visibile solo a poche persone, come Ada (Paola Pitagora), signora benestante e generosa, e Ruben (Gigi Piola), anche lui un clochard. Per molti, invece, il bambino è solo frutto della follia della mente delle persone tenute ai margini della società. Perché solo alcune persone possono vedere il bambino? Cosa impedisce alle altre di vederlo? Il bambino diventa presto motivo di cambiamento, il cui messaggio si insinua anche nei cuori di persone materialiste, responsabili di molte ingiustizie del nostro tempo. Rappresenta un’opportunità di redenzione per tutti, in primis per Annibale e Lilli. Non appena il processo di cambiamento sulle persone è in atto, il bambino sparisce nel nulla, così come era comparso, ma non il messaggio di speranza che ha veicolato.