Pubblicato il 20/03/2018, 12:04 | Scritto da La Redazione

La crociata social per la fiction È arrivata la felicità

È arrivata la felicità, la rivolta dei fans di Pandolfi e Santamaria per gli spostamenti della fiction Rai

Rassegna stampa: La Stampa, di Claudia Carucci.

Dopo il debutto il martedì e il mercoledì sulla prima rete, una “migrazione” continua per la seconda serie firmata da Cotroneo con la regia di Milani e Vicario. La ribellione sui social.

Chissà se con l’ultima (in ordine di tempo) collocazione alle 16,30 della domenica pomeriggio su Rai 1, la fiction È arrivata la Felicità, insieme con i suoi protagonisti principali, Claudia Pandolfi e Claudio Santamaria, troverà finalmente pace! Annunciata dalla rete nei primi mesi del nuovo anno e attesa dai moltissimi telespettatori che avevano seguito la prima edizione andata in onda nel 2015, la seconda serie di 12 puntate (24 episodi da 50 minuti l’uno) aveva preso il via come previsto lo scorso 20 febbraio, in prima serata, sulla rete ammiraglia della Rai.

Si era puntato su una curiosa accoppiata, ovvero due puntate nel giro di 48 ore, una il martedì e l’altra il mercoledì. Una programmazione che fin da subito – complice lo scontro con le proposte degli altri canali, a cominciare dalle partite di Champions League in onda nelle stesse sere su Mediaset – non porta i risultati auspicati. Sono soltanto 3.285.000 gli spettatori che, al secondo appuntamento del 21 febbraio, scelgono la fiction firmata da Francesco Vicario; 13.7% lo share registrato.

Numeri troppo bassi che spingono la rete a tentare altre strade. Già nella seconda settimana, della serie viene mandata in onda una sola puntata anziché due, il mercoledì in prima serata su Rai 1. La settimana dopo, ecco comparire il quarto appuntamento, ma stavolta di martedì. Ed è al termine di questo che fra i pochi, ma pur sempre affezionati spettatori ormai rassegnati ad essere rimbalzati da un giorno all’altro, si diffonde lo sconcerto. Con un allegro annuncio estemporaneo sulla sigla di coda, si informa il pubblico che la serie andrà in onda d’ora in poi il sabato sera e non più su Rai 1, bensì su Rai 2.

Disorientato e incredulo il popolo degli aficionados si attiva sulla pagina Facebook del programma, con un intreccio di commenti dai quali trapelano indignazione e senso d’impotenza. Molti si sentono calpestati o quanto meno ignorati e trascurati dalla tv alla quale pagano regolarmente il canone. Tutti si sostengono a vicenda, dandosi appuntamento davanti al teleschermo alle 21,25 di sabato sera.

Ma è proprio lì che ad attenderli c’è l’ennesima sorpresa che sa di beffa. È arrivata la felicità non va in onda: è stata spostata, ancora! Questa volta alla domenica pomeriggio, ma – evviva evviva – di nuovo su Rai 1.

A questo punto, sui social si scatena la rivolta. Una valanga di commenti sdegnati dei fans, disorientati da scelte che nulla di buono lasciano presagire per l’immediato futuro del programma del cuore. Troppi cambiamenti potrebbero nuocere ulteriormente, creando disaffezione per un prodotto di qualità che porta il prestigioso marchio di Ivan Cotroneo, ideatore e sceneggiatore di una storia accattivante, ironica, ma anche ricca di spunti sociali ed umani, forte di un cast di primissimo livello.

«È Arrivata la felicità, se volevate farla affondare ci siete riusciti !!! Gli attori sono dei professionisti e non credo che questo sia un comportamento onesto verso di loro !!! Per quel che mi riguarda la vedrò su ray play ma la maggioranza non la vedrà più ..perché la domenica si esce !!!», scrive Patrizia.

«Complimenti alla Rai e alle sue mosse per affondare questa bella fiction ancora di più! Lunedì, martedì, giovedì, sabato .. mah», dice Valentina. Alla quale fa eco Giuliano che posta «Il motivo dello spostamento è solo di interesse economico!!!!! Ci vuole rispetto per i telespettatori affezionati alla fiction….. e anche per gli attori che sono tutti bravissimi e sanno fare il loro lavoro….. LORO!!!!!!!!!!».

E via così, un fiume in piena.  Ecco. Molti, moltissimi, fra coloro che prendono parte alla «marcia social», si preoccupano più per l’impegno sprecato degli artisti che non per il proprio disappunto di teleutenti. Perché in effetti stiamo davvero parlando di grandi interpreti e di una recitazione sobria, ma travolgente nella fiction che ruota intorno alla storia d’amore fra Angelica (Pandolfi), proprietaria di una libreria per ragazzi e Orlando (Santamaria) giovane architetto in uno studio romano.

La storia aveva preso il via tre anni fa nella prima edizione. Lei vedova e madre di due gemelle, Bea e Laura (Giorgia e Greta Berti) ormai liceali, lui divorziato e padre dell’adolescente Umberto (Andrea Lintozzi Senneca) e del piccolo, ma intraprendente Pigi (Francesco Mura). Le loro vicende s’intrecciano con quelle di parenti e amici, pensate per portare sul piccolo schermo una realtà eterogenea.

C’è la famiglia allargata dei Mieli-Camilli, dove capita che i figli non consanguinei, possano innamorarsi fra loro. C’è la coppia di donne omosessuali, Valeria e Rita (Giulia Bevilacqua e Federica De Cola) con tanto di prole naturale e tradimenti veri o presunti. Ci sono i nonni Giovanna e Giuseppe, insieme da una vita, eppure ancora vulnerabili nel loro rapporto (l’ingresso di Tullio Solenghi rappresenta un’imminente tentazione per l’inossidabile coppia interpretata da due eccezionali Lunetta Savino e Ninetto Davoli). C’è l’incontenibile esuberanza della napoletana Nunzia (Simona Tabasco) che del suo timido e maldestro Pietro (Alessandro Roja) riesce a fare ciò che vuole. C’è l’amicizia frizzante, autentica e solidale fra le tre libraie, con il disincanto di Francesca (Tezeta Abraham) che riuscirà a vincere la sua radicata sfiducia nei confronti dei maschi.

Intrecci di rapporti e sentimenti sui quali è stato costruito un prodotto che adesso barcolla pericolosamente per via dei continui cambi di palinsesto.

Vien da pensare che oltre agli ascolti non all’altezza, ci sia qualcosa di più alla base dell’inarrestabile migrazione della fiction. Forse contenuti troppo «all’avanguardia»? Forse l’introduzione del tema della malattia con la protagonista Angelica alla quale viene diagnosticato un linfoma di Hodgkin? Chi è vicino ai responsabili di Raiuno, smentisce categoricamente. «Nessun problema che riguardi la sceneggiatura – precisa Antonio Caggiano, addetto stampa della rete – si tratta solo ed esclusivamente di una questione di audience e non è la prima né l’ultima volta che si decide di cambiare collocazione ad un programma. La malattia di Angelica? Ma figuriamoci, siamo quelli che hanno messo in onda “Braccialetti rossi” e non ci sono stati problemi. Il prodotto non ha nulla che non va, è solo un fatto di rendimento».

In effetti, il fluttuare della programmazione tv non è una novità se si pensa che anche una produzione internazionale come I Medici, alla vigilia del debutto, era stata fatta slittare per non andare a cozzare con il reality di Rai 2 Pechino Express e col Grande Fratello Vip di Canale 5. A farne le spese, a suo tempo, era stata la L’allieva, molto seguita dal pubblico, eppure costretta a movimenti di assestamento. La stessa Braccialetti Rossi era stata anticipata di orario, pur mantenendo la medesima collocazione di rete e di giorno.

E che dire della serie Non uccidere, girata a Torino per la regia di Giuseppe Gagliardi con Miriam Leone protagonista? La prima edizione venne addirittura sospesa dopo le prime sei puntate e nonostante le entusiastiche critiche della stampa. Il riscatto arrivò con la seconda serie che prese il via felicemente due anni dopo e che, per quanto lo share non fosse da urlo, venne addirittura promossa da Rai 3 a Rai 2 in prima serata.

Normale amministrazione dunque? «Certo, non ci sono retroscena in quel che sta accadendo al programma con Pandolfi e Santamaria – conclude Caggiano – E quella di quest’anno è una stagione formidabile a livello di ascolti per le fiction Rai, da Don Matteo alle repliche di Montalbano».

Beh, allora c’è solo da sperare che questa vitalissima «onda verde» catturi anche È arrivata la felicità (trasmessa poi regolarmente domenica alle 16,30 su Rai 1) e la trascini per lo meno fino all’ultima puntata.

 

(Nella foto una scena di È arrivata la felicità)