Pubblicato il 19/03/2018, 19:35 | Scritto da Tiziana Leone

Salvo Sottile: Sono come Dr. Jekyll e Mr. Hyde. La notte mi trasformo in cerca di storie forti da raccontare

In questa intervista a TvZoom, il conduttore di Mi Manda Raitre, racconta le difficoltà di “sdoppiarsi” tra la tv di servizio del mattino e quella di Prima dell’alba

È ai protagonisti della notte e alle loro storie che è dedicato Prima dell’Alba, il nuovo programma condotto da Salvo Sottile, prodotto da Stand by Me, in onda da questa sera alle ore 23.10 su Rai 3 per sei puntate. Il giornalista racconterà le vicende umane e professionali del popolo della notte, in un viaggio che attraverserà il nostro paese da Nord a Sud e che terminerà sempre al sorgere del sole.

Com’è stato tornare sul campo più di 20 anni dopo?

«Elettrizzante. Sono tornato a fare il cronista “di strada” lavoro con cui ho iniziato, con una maggiore consapevolezza».

Hai scelto di raccontare l’Italia di notte, perché?

« In Italia ci sono due mondi, di notte e di giorno, che non si conoscono affatto. Prima dell’alba cerca di metterli insieme, intreccia storie di lavoro, disperazione, trasgressione, violenza, speranza. Dà ascolto a tutte quelle voci che di giorno non senti, perché sono coperte dai rumori».

Sei andato anche in cerca della criminalità?

«Sì, la criminalità spicciola, quella degli spacciatori che vendono cocaina come fossero caramelle, e della criminalità ad alti livelli, quella che c’è dietro alle sale bingo, dove riciclano soldi sporchi pagando con vincite pulite».

Ti sei ritrovato in situazioni pericolose?

«Sì, soprattutto nelle sale bingo. Ma ho anche seguito i ladri di rame a Roma che saccheggiano i cantieri, per poi venderlo a quattro euro».

E’ stato un viaggio faticoso?

«Molto faticoso, perché facendo la diretta di Mi manda Raitre la mattina, ho dovuto girare quattro mesi nel fine settimana, senza dormire. Però l’ho fatto volentieri, per questa voglia di tornare in strada e fare un racconto senza mediazione».

Tornare in uno studio televisivo deve essere stata una passeggiata…

«Lo studio è un mondo che conosco a memoria, dove è tutto al suo posto, di notte è tutto abbastanza scombinato, devi cercare di muoverti in una selva oscura, senza sapere cosa ti aspetta dietro l’angolo».

Come avete trovato le storie da raccontare?

«Abbiamo cercato storie insolite, sconosciute, volevamo far vedere cose a cui il pubblico non pensa, dal pescatore di anguille a quello che cambia le lampadine ai lampioni e che si sente libero perché vede l’alba. Ognuno di noi vede la notte a modo suo»

Qual è il vero Sottile, quello che vive di notte o quello del mattino?

«Non saprei, diciamo che il Sottile notturno non riconosce il Sottile mattutino. E’ come Dr Jackyll e Mr Hyde».

Preferisci non sbilanciarti…

«Sono due lavori diversi. Con i consumatori bisogna avere un piglio diverso, è un lavoro di servizio, quella della notte è un racconto senza giudizio, è un mondo che devi raccontare come lo vedi. La difficoltà è stato farlo davanti a situazioni moralmente forti, come gli scambi tra coppie».

Hai già impegni per la prossima stagione televisiva?

«E’ ancora presto, vediamo come va Prima dell’alba. Di certo con Stefano Coletta, il direttore di Raitre, c’è grande sintonia. E’ un uomo di prodotto, abbiamo da subito parlato la stessa lingua, cosa che non era successa con Daria Bignardi».

Con cui i rapporti non erano proprio idilliaci…

«Diciamo che la Bignardi era molto più intellettuale pura, sognava la meta tv, non dico che non fosse un bravo direttore, ma andava sui massimi sistemi, mentre la tv è fatta di piccole cose, è un lavoro di costruzione».

Infatti non è durata molto in Rai…

«Questo lo stai dicendo tu…»

Oggi sarà una seconda serata affollata, oltre a te e Fazio torna anche Rita Dalla Chiesa su Rete4…

«Sono molto contento per Rita, con lei ho un rapporto molto bello da anni e credo che fosse ingiusto che stesse lontano dal video. Il suo ritorno mi riempie di gioia. Detto questo il lunedì non è una serata semplice, basta già da solo Montalbano che in replica fa il 30%, ma Raitre racconta la realtà, non possiamo non fare i programmi per l’ansia del’Auditel. Poi è sempre il pubblico a decidere».

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Salvo Sottile)