Pubblicato il 13/03/2018, 17:00 | Scritto da Tiziana Leone

Le Storie Maledette di Franca Leosini osannate dal web: siamo sicuri che non uccidano due volte?

Franca Leosini, tornata su Rai 3 con l’intervista a Sabrina e Cosima Misseri, condannate per l’omicidio di Sarah Scazzi, è stata celebrata dal web. Ma qualche dubbio resta

Io proverei a fare al contrario. A scendere dal carro della Leosini santa subito e salire su quello di Sabrina chiagne e fotte. A non cercare locuzioni, espressioni, provocazioni della Franca cofanata e a mettermi nei panni della madre della ragazzina morta. Che avrà pure le sue colpe per non aver vigilato abbastanza, ma ha pur sempre perso una figlia di quindici anni uccisa dalla cugina e della zia. Almeno stando alla sentenza che le ha condannate all’ergastolo.

Quindi invece di ascoltare la Alberto Angela della nera, ascolto lei, Sabrina chiagni e fotti, lei, i suoi occhiali neri, le sue fossette, le sue lacrime, i suoi non l’ho detto, non ricordo, non è vero, io non ero così. «Sarah stava sempre con noi perché la madre si fidava di me. Sarah per me è speciale. Io sono una pignola, testarda, molto diretta forse anche troppo, sembro arrogante, ma sono sensibile, perché difendo i deboli e non sono abbastanza sicura di me stessa. A me non piacciono le discoteche, non mi piace la musica ad alto volume, mi sento a disagio a stare in mezzo a tanta gente. Ivano condivideva i miei stessi valori. Hanno detto che abbiamo fatto cose in casa, ma con i miei genitori in casa non esiste proprio. Gli ho scritto 4500 messaggi perché avevo la promozione dei messaggi gratis».

Chi di noi in effetti, avendo la promozione Vodafone e Tim incrociata non manderebbe 4500 messaggi a uno che ti dice che non si vuole fidanzare con te, ma restarti solo amico? Magari al primo resta convinto della sua scelta, ma al quattromilacinquecentesimo può essere che capitola, più che altro per sfinimento. «Mi sentivo una cozza pure prima di Ivano. Se una non si piace non si piace. Di amiche vere ce ne sono ben poche. Io gelosa di Sarah, una bambina? Assolutamente no. Durante l’interrogatorio hanno chiesto a Ivano se c’era stato un rapporto sessuale tra noi, è una domanda che si poteva evitare. Io ero bullizzata a scuola. Avevo i peli e i miei compagni venivano a scuola con le lamette. Ho rilasciato tante interviste perché tanto qualsiasi cosa facessi non andava mai bene. Come mi dovevo comportare?».

Certo chi di noi avendo ucciso, sempre secondo i giudici, la cugina non va a farsi intervistare a reti unificate dalla D’Urso? Ma passiamo a Cosima, la madre. Dice una sola cosa degna di nota: «Ivano era di buona famiglia, non era un delinquente». Lui no. E infatti è scappato a gambe levate ben prima che la povera quindicenne venisse strangolata in un torrido pomeriggio d’estate. Da anni Franca Leosini ripete di raccontare le sue Storie maledette non per giudicare, ma per capire. Noi invece possiamo permetterci di giudicare e non capire, perché per celebrare Franca e il suo modo di insinuare, si finisce per mettere in secondo piano quelli che le stanno seduti di fronte, quasi sempre con lo sguardo basso, le mani giunte, la faccia del non-sono-stato-io Franchì solo tu mi capisci. Gente come Rudy Guede che ha stuprato e ucciso Meredith Kercher. Gente come Sabrina chiagni e fotti che ha ammazzato la cugina.

Gente come Angelo Izzo, l’autore della strage del Circeo che dopo aver parlato con la cofanella è uscito dal carcere e ha ucciso altre due donne. Non che la Leosini c’entri qualcosa, per carità. Quando uno è un assassino, è un assassino, che parli con Franca o taccia per sempre. Ma onestamente la beatificazione di Storie Maledette, programma fatto bene, con un racconto in crescendo, capace di rispettare tutte le regole della tv, del romanzo giallo e di Beautiful, ecco forse magari no. Perché poi a casa c’è una signora che non ha più la figlia adolescente con tutti i problemi dei figli adolescenti a cui non gliene frega una minchia se Sabrina chiagni e fotti era pignola. E aveva i peli.

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Sabrina Misseri)