Pubblicato il 06/03/2018, 19:05 | Scritto da Gabriele Gambini

Serena Rossi: Da qui a un anno racconta le emozioni quando si dilatano nel tempo

Serena Rossi: Da qui a un anno racconta le emozioni quando si dilatano nel tempo
Cantante, attrice, conduttrice. Serena Rossi racconta a TvZoom l'esperienza alla conduzione di Da qui a un anno, dal 30 marzo ogni venerdì su Real Time. Poi parla di Celebration, di Cinepop su Sky Cinema e dei progetti per il futuro.

Serena Rossi: “Le critiche a Celebration sono state costruttive, sapevamo che sfidare la regina della televisione al sabato in prima serata non sarebbe stato facile”

Il mondo è tutto ciò che accade, direbbe qualcuno prendendo a prestito una formula logico-filosofica diffusa. Il senso è chiaro: non esiste una separazione tra spazio e tempo, ciò che conta non sono tanto gli oggetti, ma gli eventi, il nostro essere piccole creature in un quadro dimensionale che scorre (troppo) veloce. Non si fa in tempo a iniziare un lunedì che è già domenica. Ed è su questo presupposto che Serena Rossi accoglie i protagonisti del suo Da qui a un anno (dal 30 marzo ogni venerdì alle 21.10 su Real Time). Adattamento targato Magnolia del format inglese This Time Next Year, sfrutta le suggestioni progettuali di persone che si pongono un obiettivo da realizzare in 365 giorni.

Dalla maternità al dimagrimento, dalla cura di una menomazione fisica a cambiamenti caratteriali. «Ho incontrato un anno fa i 75 protagonisti di questa prima edizione», dice l’attrice e conduttrice campana, «Ponendo loro domande precise su ciò che erano e ciò che avrebbero voluto diventare. Poi non li ho più né visti né sentiti per 365 giorni. Nel momento in cui li ho incontrati di nuovo, mi si è aperto un mondo. Racconteremo storie toccanti, non tutte a lieto fine, accomunate da un intento: evitare la spettacolarizzazione dell’intimità, insistendo sui messaggi positivi, sulla volontà di trasformarsi».

Lo storytelling popolare diventa makeover esistenziale, e Serena Rossi appare a suo agio nel descriverlo. C’è da capirla. I suoi progetti la spingono da lungo tempo verso direzioni molteplici. Attrice, conduttrice, cantante. Trasmette al pubblico una straordinaria carica di empatia. «I luoghi comuni sui compartimenti stagni nel mondo dello spettacolo si stanno affievolendo, per fortuna. Dove sta scritto che chi fa tv non possa fare cinema?». È reduce dall’esperienza di Celebration: «Sapevamo di sfidare la regina della televisione, Maria De Filippi, dunque di cimentarci in un’impresa difficile. Sono contenta del lavoro svolto. Le critiche sono state positive e costruttive. La musica dal vivo in tv è entusiasmante, il programma è stato apprezzato dagli addetti ai lavori. In genere, scelgo le proposte professionali sull’onda dell’entusiasmo comunicativo che mi trasmettono. Con conseguenze piacevoli. Renzo Rubino, per esempio, ha visto Celebration e mi ha voluta con lui nel duetto sanremese».

Agganciandoci al programma di Real Time, uno dei cinque titoli che la rete Discovery propone per il palinsesto primaverile, verrebbe da chiedersi come sarà Serena Rossi da qui a un anno. «Dal 5 marzo, per tutto il mese, condurrò alle 21 su Sky Cinema Cinepop, un bel contenitore quotidiano in cui eredito il testimone da Sarah Felberbaum. Poi arriverà un film tv con la Rai. Un ruolo drammatico, inedito rispetto a quanto fatto fino a oggi».
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Gabriele Gambini

(nella foto Serena Rossi)