Pubblicato il 06/03/2018, 12:00 | Scritto da Tiziana Leone
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Rai: nel day after di viale Mazzini inizia la conta (surreale) degli ex renziani

Rai: nel day after di viale Mazzini inizia la conta (surreale) degli ex renziani
Tra sguardi e preoccupazioni reali, dialogo immaginario in uno dei tanti capannelli che in questi giorni si formano nei corridoi e nelle stanze segrete di Viale Mazzini.

A ogni cambio di Governo, il palazzo di vetro della Rai è il primo a risentire del cambiamento. Fin dal giorno successivo ai risultati

The day after in viale Mazzini: «Allora regà, contiamoci, in quanti semo rimasti der Pd? Nessuno mi pare no? Quello, coso, er toscano, come si chiamava l’amico di Carlo Conti, che mò finalmente se può pure chiamà “er negro”, quello insomma avete capito no, quello che ha cacciato quello della Juve, come se chiamava, Giletti, me pare no? Sì, quello, l’amico fraterno der napoletano dell’ultimo piano, che faceva il direttore der Tg1 e mò s’è messo a fà le battute con Fiorello, che ha spalmato Fabio Fazio in tutto er palinsesto di Rai 1, che tanto che glie frega dè Rai 3 che non se la guarda più nessuno, ma perché esiste ancora Rai 3? Ah, non l’hanno chiusa cor canone in bolletta? Ah me pareva, perché non la mettono manco più nelle rilevazioni dell’Auditel, se vede che me so’ sbajato.

Comunque, stavamo a fà la conta giusto? Chiudi la porta che fa’ corente, e poi non si sa mai se ce vede quarcuno che stamo a fa’ la conta, poi ce chiedono se noi eravamo gli amici di coso, arrivati insieme a coso, subito dopo la bonanima di Campo Dall’Orto che se resisteva un altro paio di mesi può essè che lo facevano capo der personale, invece noi regà allora famo così, ci dividiamo in parte uguali, quelli alla mia destra cominciano a studià il lombardo, quelli alla mia sinistra se imparano il genovese, chiama un po’ er Cepu, chiedigli quanta costano stì corsi che in caso li mettiamo a nota spese prima che ce cacciano tutto l’urtimo piano tanto quelli se ne vanno tarmente di corsa che manco se ne accorgono.

Mi raccomando regà, muti finché non avete almeno imparato a dire terùn con l’accento corretto, che se no qua ce se bevono a tutti. Un’artra cosa, da oggi in poi se passa la Parodi e vi saluta voi niente, come fosse un fantasma, tanto quella c’ha i minuti contati come er marito, Giorgetto bello. E se qualcuno ve chiede chi volete mette a Unomattina voi dite la Isoardi. Chi volete mette alla Prova del cuoco voi dite la Isoardi. Chi volete mette al sabato sera voi dite la Isoardi. Chi volete mette a Sanremo voi dite la Isoardi. Scusa coso, ma la Isoardi, con la “ere” non è troppo romano? Tu non te preoccupà, come se chiama lei, quarsiasi cosa ve chiedano voi dite che la Isoardi è perfetta, pure per La vita in diretta, che tanto tra due giorni la Fialdini la mandano a passà lo straccio al settimo piano.

Ma se poi ce chiedono noi come ce semo entrati qua, che je dovemo dì? Er solito, cor job posting? Er jobdeche? Niente, dite che vi hanno chiamato per il curriculum e che guadagnate meno di 200 mila euro così non ve controlla nessuno. Quindi mò che ce famo cor contratto di Benigni? Je damo foco sotto ar cavallo? No vabbè quello teniamocelo che magari quello coso, er toscano, tra un anno torna non si sa mai, poi con tutti i sordi che c’è costato, tanto fa nà sola puntata e chi se lo ricorda più. Ma piuttosto quelli di noi che stanno alla sinistra come se devono fa chiamà, pentastellati o grillini? Er problema mò è un altro, tocca levà tutti i congiuntivi dai programmi.

Daje regà, scrivete stà circolare: “Si fa divieto da oggi in tutte le trasmissioni Rai di ogni ordine e grado di fare uso del congiuntivo. Pena la rescissione immediata der contratto”. Hai scritto? Sì ho scritto. Regà, sicogliamo le righe che qua se stanno a insospettì tutti. Tutti muti fino a nuovo ordine. L’unico nome con la ere che se può pronuncià qual è? Isoardi. Ok tutti in coro Isoardi. Ecco bravi, che già una parola l’avemo imparata. Mò annamo che tocca timbrà.

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto il cavallo di Viale Mazzini)