Pubblicato il 27/02/2018, 19:03 | Scritto da Gabriele Gambini

Comedy Pills: Claudio Bisio trascina il pubblico in un progetto solo audio

Dice Claudio Bisio di Comedy Pills: “Per me l’ascoltatore ideale sta in macchina o in treno, è qualcuno che magari ride durante il tragitto, ritagliandosi un quarto d’ora di relax”

La tradizione si fa innovazione, l’innovazione ritorna alla tradizione, in un moto circolare che ha come fulcro la comicità in pillole da monologo. C’è da ridere davvero, ascoltando le Comedy Pills curate da Claudio Bisio e disponibili su Audible Italia dal 26 febbraio. Quattro monologhi a settimana della durata di un quarto d’ora circa ciascuno. C’è da ridere da un lato perché sfruttano il formato audio, tutt’altro che morto nell’epoca del podcast.

Dall’altro perché Bisio fa da capocomico in un progetto che coinvolge i nomi più importanti della tradizione stand up italiana, dove stand up non è tanto l’appellativo contemporaneo di un certo modo di fare satira anglosassone, ma è la storia della risata dai tempi del Derby di Milano a oggi: il grande Renato Pozzetto, che per l’occasione sfodererà un classico del suo repertorio, Lella Costa, Gioele Dix, Marina Massironi. E poi Maurizio Lastrico, Annamaria Barbera, Paolo Rossi, Alessandro Bergonzoni, Claudia Penoni, Alberto Patrucco, Marco Marzocca, Gabriele Cirilli, Rita Pelusio, Paolo Cevoli, Mary Sarnataro. A ciascuno è riservato uno spazio argomentativo apposito, uno scampolo di mondo da raccontare per togliere le zavorre alle iperboli, strappare la maschera del reale e mostrarlo per com’è davvero: insensato, bislacco, coi piedi ben piantati nel quotidiano. «Ho in mente il mio ascoltatore tipo, non tanto per età o caratterizzazione, ma per situazione ideale in cui ascoltare Comedy Pills», racconta Bisio: «In macchina o in treno, magari ridendo durante il tragitto, ritagliandosi un quarto d’ora differente rispetto alla giornata lavorativa».

A dirla tutta, un’idea sul target ideale di ascoltatore, quelli di Audible ce l’hanno già: «Fino a oggi i nostri contenuti sono stati molto forti su un pubblico femminile d’età media 35/45 anni, con Comedy Pills puntiamo anche su ascoltatori maschi, magari trentenni», dice Marco Azzani, Country Manager Audible Italia. E se la storia della risata in passato ha visto quasi sempre attori uomini a farla da padrone, Lella Costa fuga i dubbi sulla consistenza del talento femminile: «La narrazione del mondo è da sempre stata appannaggio maschile, oggi le cose si stanno riequilibrando. Quando penso a noi attrici comiche, non penso a monologhi destinati a un pubblico di genere. Penso piuttosto a un linguaggio capace di affrontare argomenti universali, senza porsi il problema di un destinatario».

Senza contare, sottolinea Bisio, che in Comedy Pills sono proprio le donne ad aver prodotto i racconti più abrasivi e politicamente scorretti. Mary Sarnataro, da lui scoperta durante Italia’s got talent, ha scritto un pezzo spassoso sull’esperienza di sua madre nella chat per incontri Meetic.

Tempi che cambiano. Ma neanche troppo. «Nonostante sia strano da parte mia non esibirmi davanti a un pubblico, trovo sia qualcosa di molto intimo registrare un pezzo destinato al singolo ascolto individuale», precisa Debora Villa. L’antica tradizione della radio dunque non muore, si trasforma. Facendo le scarpe, perché no, ai contenitori generalisti di cabaret televisivo da prima serata, un tempo detentori dell’appalto sul grande pubblico, oggi costretti ad adeguarsi alle novità. «Esiste YouTube, esiste la comicità internazionale su Netflix, esistono formati a cui le nuove generazioni si ispirano per coniare quelli che saranno i meccanismi di innesco della risata nel futuro», continua Bisio. All’insegna della contaminazione di generi: «Gli spunti dalle realtà internazionali introducono parecchie novità. Ma il fattore comune della comicità a ogni latitudine resta il saper inserirsi nel racconto del reale».

Audible ci riesce bene. Con Comedy Pills, ma anche con gli audiolibri e con progetti di narrativa pensati ad hoc come Lovers Hotel. In un portfolio da 13.500 titoli complessivi, per un totale di 80.000 ore di ascolto accessibili da catalogo. Un’offerta premium, completamente digitale, prevede un abbonamento mensile al costo di 9.99€, gratis per i primi 30 giorni di utilizzo. I dati parlano di 24 minuti medi di ascolto al giorno. Non male. Se il traino coinvolgesse anche la platea media degli spettatori tv e dei “non lettori seriali”, si innescherebbe un circolo virtuoso, un ponte tra fruitori di narrazioni seriali, amanti della radio e generazioni cresciute con le nuove tecnologie.

 

Gabriele Gambini

 

(Nella foto Claudio Bisio)