Pubblicato il 11/02/2018, 16:34 | Scritto da La Redazione

Sanremo – Gruppo d’ascolto under 25: Ron, Diodato e Meta-Moro i preferiti in assoluto

I ragazzi di Radioluiss danno i voti al Festival di Sanremo

Finisce qui anche la 68esima edizione del Festival di Sanremo. Trionfano Ermal Meta ed Fabrizio Moro, seguiti da Lo Stato Sociale e Annalisa. Un risultato per quanto riguarda i primi pronosticato già dall’annuncio della loro partecipazione in coppia a questo Festival. mentre per quanto riguarda il secondo e terzo posto sono state le sorprese.

La serata si apre con l’esibizione di Ultimo, vincitore tra le nuove proposte, che fa riascoltare all’Ariston il suo brano Il ballo delle incertezze, capace di raccogliere consensi ovunque. La serata è straordinariamente condotta da un impeccabile Claudio Baglioni, da uno straordinario Pierfrancesco Favino e da una strepitosa Michelle Hunziker.

Tra i super ospiti che hanno duettato con il direttore artistico ci sono stati Laura Pausini, Nek, Renga e Pezzali e la straordinaria Fiorella Mannoia, introdotta da un monologo di un incommensurabile Favino, che fa accapponare la pelle dall’emozione. Una storia d’immigrazione, di paura e speranza, vita e morte, che commuove e lascia quasi paralizzati. In assoluto il momento più emozionante di questa 68esima edizione di questo Festival di Sanremo.

A conclusione di queste cinque serate targate Baglioni&Co. possiamo dire che Sanremo 2018 è stato un vero successo. I complimenti vanno alla Rai per aver deciso di dare una svolta, affidando la direzione artistica e televisiva al cantautore romano, capace di ridare nuovo respiro al Festival. Belle canzoni, grandi artisti e straordinari super ospiti hanno contribuito a rendere quest’edizione un vero successo. Se dovessimo dare un voto alle cinque serate, nel complesso, sarebbe un bel 9. La musica torna protagonista e lo fa alla grande. Arrivederci al prossimo anno, ma ora che l’asticella si è alzata bisognerà essere all’altezza.

Luca Barbarossa voto 7,5: una canzone che conquista l’animo e arricchita dal dialetto romano diventa capace di mettere a nudo i sentimenti più profondi della storia di un amore maturo. Barbarossa è portavoce di un movimento che non avrebbe mai potuto trionfare all’Ariston, perché troppo peculiare, ma meritevole di essere rappresentato con grande onore. Amore a nudo

Red Canzian voto 6,5: ma quanto ci fai ballare Red? Questa canzone coinvolge che è una bellezza. Il più giovanile e musicalmente spigliato tra le vecchie glorie che erano presenti nella competizione. Il suo merito è stato quello di non prendersi troppo sul serio e di lasciare che fosse la sua canzone a trasportare pian piano chi la stava ascoltando. Esplosivo

The Kolors voto 6: non siate più Jonas Brothers e vedrete che diventerete sempre più credibili. La sostanza c’è e si vede, ora non rimane che fare un salto di qualità, per andare oltre la fascia di super fan dagli 8 ai 15 anni. Stash ha dimostrato un utilizzo della tecnica straordinario, di cui forse nessuno era a conoscenza. Inoltre, i giovani ragazzi campani sono cresciuti tecnicamente in maniera esponenziale rispetto agli inizi. Vincono anche la sfida con l’ostico italiano, un nuovo nastro di partenza per la loro carriera è stato strappato. Un nuovo via

Elio e le Storie Tese voto 6,5: ultima volta sul palco di Sanremo. Una performance unica che corona un finale, che per quanto demenziale appaia, lascia una grande tristezza nel cuore e un gigantesco vuoto nella musica italiana. Elio e le Storie Tese si congedano nella maniera che desideravano: da ultimi. Sono stati tra i primi a portare ironia nella nostra musica e a creare un registro che ha conquistato tantissimi ascoltatori nel corso della loro esistenza come band. Non possiamo che dire grazie e concederli un caloroso Arrivedorci. Ci Mancherete

Ron voto 9: Almeno pensami è uno di quei brani che rimarrà indelebili, di questo Sanremo, nel tempo che verrà. Ron usa una delicatezza spiazzante e disarmante per i nostri cuori, facendo grande il ricordo di Lucio Dalla e ravvivandolo in ogni cuore grazie all’interpretazione di questa straordinaria “poesia”. Ron è un interprete fantastico e meriterebbe la terna dei finalisti. Si ferma solo al quarto posto, ma con il premio della critica Mia Martini. Incantevole

Max Gazzè voto 8,5: una leggenda d’amore che fa venire la pelle d’oca. Questo brano nella sua natura sinfonica arricchisce l’essenza del racconto di Gazzè, uno degli ultimi veri cantastorie. Merita sicuramente un riconoscimento per la sua La leggenda di Cristalda e Pizzomunno. Porta a casa il titolo per la miglior composizione musicale, giustamente. Da Brividi

Annalisa voto 7: un uragano che si abbatte sull’Ariston con un’intensità senza eguali. La sua voce ha una forza sconvolgente così come la sua tenacia. A Sanremo, secondo noi, aveva sempre presentato ottimi brani e interpretazioni, ma quest’anno aveva quella marcia in più in grado di conquistare. Si classifica al terzo posto, risultato straordinario. Forza della natura

Renzo Rubino voto 6,5: durante la finale il brano arriva dritto all’anima e lo fa accompagnato da un’ottima interpretazione. «L’affetto dell’insolenza» è una frase di una violenta delicatezza unica nel suo genere. Custodire è una canzone nel classico stile Rubino, che va molto meglio quando non si sente solo sul palco e porta con se il pianoforte. Certamente non tra i migliori, ma comunque la canzone era meritevole di esserci a questo Festival. Pacato e incazzato

Decibel voto 7,5: portano tanta, ma tanta qualità musicale sul palco di Sanremo 2018 e per questo dobbiamo esserne assolutamente grati. Meritano tutta la fortuna di questo modo perché le loro proposte mai banali fanno bene alla musica di casa nostra. Lettera dal duca è un omaggio straordinario di cui anche Bowie sarebbe stato fiero. Enrico Ruggeri e i suoi compagni di viaggio sono stati straordinari, peccato che la loro arte non sia compresa fino in fondo dal grande pubblico. Fate bene alla musica

Ornella Vanoni, Bungaro e Pacifico voto 8: una canzone che merita di essere ascoltata e riascoltata, perché capace di raccontare la straordinarietà dell’amore. Eleganza e portamento straordinario quello dei tre artisti nella loro interpretazione di questo brano. Le loro voci si amalgamano alla perfezione e regalano emozione. Il voto è alto se prendiamo in considerazione solo la perfomance non perfetta di ieri, ma nei vari riascolti della settimana il brano è da premiare. Ornella Vanoni arriva alta nella classifica generale e prima in quella del premio Sergio Endrigo per la miglior interpretazione. Che classe

Giovanni Caccamo voto 7,5: ci ricorda un po’ Massimo Ranieri, ma comunque vive della sua unicità artistica che l’ha reso un pezzo forte di questo Festival. Canta riempiendo i cuori che lo ascoltano. Una grandissima intensità sul palco e una voce che si riconoscerebbe tra mille. Una canzone che fa innamorare dell’amore stesso. Meritava di avere qualche posizione in più nella classifica finale di questa 68esima edizione. Innamorato

Lo Stato Sociale voto 8,5: conquistano e fanno ballare con la loro super hit tutti in questo Sanremo. Scaldano il pubblico dell’Ariston e danno una ventata di gioia e sorriso sempre cantando del sociale con l’ironia tagliente che li contraddistingue, ma mai prendendosi troppo sul serio, neanche quando sembravano davvero a un centimetro dalla vittoria. Arrivano al secondo posto in un testa a testa entusiasmante con Moro e Meta. Sanremo ad onorem

Roby Facchinetti e Riccardo Fogli voto 3: dopo questa bellissima settimana, l’unico motivo per cui siamo felici che questa sera non vedremo più nessuno esibirsi è che sarebbe stato straziante dover ancora gettare via 4 minuti della nostra vita per sentire le urla di Roby. Il segreto del tempo è l’emblema di qualcosa che non funziona più. Se dovete continuare in questa maniera, consigliamo di cambiare nome, per non rovinare cose buone fatte in passato. Vi prego, basta

Diodato e Roy Paci voto 10: innamorati di loro, del loro brano. Innamorati di questo Adesso, stupendo, che ci hanno regalato con ognuna delle interpretazioni durante la gara. Il brano di Diodato e Roy Paci era il giusto mix di un mood inedito per il Festival, con un testo capace di raccontare la realtà che ci circonda. La difficoltà dei rapporti nei nostri giorni e di come dobbiamo svegliarci e, tornando a capire, guardando il cielo che bisogna vivere adesso, perché è questo il momento giusto, né ieri né domani. Che facessimo il tifo per loro non era un segreto, ma oggettivamente parlando, il loro ottavo posto lascia allibiti. La loro proposta era da primo e basta. Inarrivabili

Nina Zilli voto 5,5: bella l’interpretazione di Nina Zilli in questa finale di Sanremo. Ma non convince fino in fondo. Canta un bel brano e lo fa magistralmente ma abbiamo il dubbio che abbia voluto snaturare la sua essenza per provare ad avere un ottimo piazzamento in classifica. Lei che è sempre appartenuta al genere soul e lo ha fatto sempre con grande autoironia era irriconoscibile quest’anno. Bene ma non abbastanza.

Noemi voto 5,5: voce pazzesca e unica nel suo genere. Ben distinta dalle altre in gara. Purtroppo il contenuto del testo è scialbo e lascia il dubbio sul reale valore di questa perfomance. Il giro d’accordi è pressoché identico a quello di Sono parole con le dovute variazioni. Il testo parla di amore, come sempre. Ogni tanto bisognerebbe impegnarsi di più e andare oltre il cuore. La musica non racconta solo ed esclusivamente di storie sentimentali. La monotonia tematica dopo un po’ stufa e infatti quest’anno vince un testo socialmente impegnato come è giusto. Inesplosa

Ermal Meta e Fabrizio Moro voto 9: sono loro i vincitori di questa 68esima edizione del Festival di Sanremo, con una lettera che sembra una “violenta carezza”, capace di colpire e distruggere la paura. Cantano contro l’aver paura della paura stessa e lo fanno con un brano, che al di là della polemica rimane di assoluto valore. Non sappiamo se sia il migliore nel complesso, ma comunque meritava di essere lì in alto. I pronostici iniziali sono stati rispettati e Non mi avete fatto niente conquista il pubblico e lancia un messaggio importante, grazie alle voci e alla poetica eccezionale di Meta e Moro: dobbiamo batterci per la pace del mondo in cui viviamo ma soprattutto per la pace di noi stessi. Pacificamente violenti

Mario Biondi voto 6,5: si esalta totalmente nella serata finale di questo Sanremo. La sua rivederti è differente da tutto il resto che è stato presentato sul palco dell’Ariston. Un qualcosa di cui tutto il movimento jazz italiano aveva bisogno per rilanciarsi e darsi nuova forza. Poi ascoltare la sua voce è un piacere straordinario per chiunque. L’interpretazione di ieri sera è sembrata anche spazzare via il dubbio sul fatto che questa canzone sarebbe stata migliore in un’altra lingua. Mario Biondi serviva a Sanremo e viceversa. He is back

Le Vibrazioni voto 7: una scarica di emozioni. Le Vibrazioni portano il rock ad essere protagonista sul palco dell’Ariston e questo non può che essere un bene per tutto il movimento. Sarcina ha una voce di una potenza ancora spiazzante e i suoi amici suonano come pochi altri sanno fare. Così sbagliato è una bomba musicale che fa saltare dalla sedia. È un brano tipico del loro genere che avrà un grande successo meritandolo. Adrenalinici

Peppe Servillo e Enzo Avitabile voto 6,5: creano con note e parole un ritratto magistrale della nostra amata Italia. Luci e ombre di un Paese in difficoltà quelle di cui canta questo brano. Raccontarsi da dentro per correre verso il cambiamento è necessario e di questo ci fa tesoro il messaggio trasmesso dall’opera di Avitabile e Servillo. La loro partecipazione è stata una mano santa per questo Festival. Per l’Italia

 

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A cura di www.radioluiss.it: Marco Martino, 20 anni, studente di Scienze Politiche; Matteo Ferraioli, 20 anni, studente di Economia e Management; Alessandra Carraro, 20 anni, studentessa di Politics, Philosophy and Economics; Lodovica Morettino, 20 anni, studentessa di Economia e Management. Direttore responsabile di Radioluiss: Lorenzo Tawakol, 22 anni, studente di Economia e Management.