Pubblicato il 09/02/2018, 15:03 | Scritto da La Redazione

Sanremo – Gruppo d’ascolto under 25: Ultimo è il giovane preferito dai giovani

Sanremo – Gruppo d’ascolto under 25: Ultimo è il giovane preferito dai giovani
La redazione sanremese di www.radioluiss.it, formata da studenti dell’Università romana Luiss, per TvZoom dà i voti alla terza serata del Festival di Sanremo.

I ragazzi di Radioluiss danno i voti al Festival di Sanremo

Anche la terza serata del Festival di Sanremo è passata in un battito di ciglia. Le luci sull’Ariston si sono accese per permetterci di ascoltare altre quattro fantastiche nuove proposte, tra le quali spicca la bellezza del testo di Ultimo, non premiato però con il primo posto che va invece a Mudimbi. Tra i Big è stato un piacere poter riascoltare i brani di Max Gazzè e Giovanni Caccamo, che però inspiegabilmente si ritrova nella zona “rossa” della classifica della sala stampa al tirare delle somme finali.

La serata come sempre è capitanata da un sempre più sciolto Claudio Baglioni, da un esilarante Pierfrancesco Favino e da una Michelle Hunziker che si dimostra sempre più una regina della tv. Tra i super ospiti della terza serata di Festival ci sono stati i Negramaro, tornati dopo diversi anni a Sanremo. Il loro è uno spettacolo più unico che raro, non ne abbiamo di artisti migliori nel nostro panorama attuale e lo dimostrano in ogni esibizione e brano che incidono.

James Taylor e la sua chitarra ci regalano una versione alternativa della La donna immobile e poi in coppia con Giorgia un duetto che rende merito allo straordinario talento di entrambi. Le risate della terza serata sono state invece affidate con buon merito, a giudicare dalla riuscita, sia a Virginia Raffaele che Nino Frassica, entrambi capaci di far sbottonare sempre più il direttore artistico. Claudio Santamaria e la Pandolfi sono in promozione Rai per la loro nuova fiction. Ci saremmo privati volentieri della loro esibizione, ma non tutto è possibile.

Alla fine, ma non in ordine di merito, l’ospitata di Gino Paoli che insieme a Baglioni esegue una straordinaria versione di Una lunga storia d’amore, che riscalda e emoziona l’Ariston.

Ecco i nostri voti.

Mudimbi voto 7,5: il suo spirito è coinvolgente e ammalia. Il Mago è un brano ricco di ironia che non prende troppo sul serio se stesso. Questo lo fa funzionare a meraviglia. Mudimbi porta un genere che non può essere racchiuso in alcun canone. Il ragazzo avrà tanta rotazione radiofonica e una carriera che gli permetterà di togliersi più di qualche soddisfazione. Good Job

Eva voto 5: la ragazza ha davvero una bella presenza sul palco. Purtroppo la sua voce sembra non reggere il confronto con una personalità prorompente, ma ancora incapace di sbocciare fino in fondo. Bisognava dare una prova di maturità importante e purtroppo questa sembra arrivata solo a metà. A X Factor le buone interpretazioni non le sono bastate per trionfare e al Festival è ancor più complesso se non si riesce a dare il massimo di sé stessi. In Potenza

Ultimo voto 8: noi facciamo il tifo per lui e non ci nascondiamo. Ultimo porta sul palco dell’Ariston un brano che racconta le difficoltà che ognuno di noi almeno una volta nella vita si è ritrovato ad affrontare. L’incertezza è una costante di ogni esistenza, ma possiamo superarla lasciando andare noi stessi ai sogni. Un messaggio così non sono riusciti a portarlo neanche molti tra i big. Ultimo è un “poeta” giovane che sa raccontare sé stesso e il mondo che lo circonda. La sua musica è fatta per plasmarsi sui corpi e sulle cicatrici di tutti coloro che in essa trovano lo strumento per uscire dal fondo in cui si trovano. Poetico

Monteiro voto 4,5: il ragazzo ci prova, ce la mette veramente tutta, ma Bianca non è all’altezza. A stonare è il brano che non arriva mai e rimane sempre bloccato sul nastro di partenza. La voce del ragazzo di origini brasiliane non è male e con i dovuti accorgimenti potrebbe rendere meglio di quanto fatto ieri sera. Alla prossima

Giovanni Caccamo voto 8: nessuno all’inizio del Festival avrebbe scommesso su di lui, e lo sappiamo bene tutti. Ma finora, ogni volta che è salito sul palco dell’Ariston, sin dalla vittoria tra le nuove proposte, ha sempre lasciato il segno. Il brano è un pezzo che abbina la tradizione sanremese a sonorità inaspettate per la natura del suo interprete. Giovanni si costruisce addosso una canzone che ne rispecchia la sua tipica carica emotiva, delicata e tagliente contemporaneamente. Emozionante

Lo Stato Sociale voto 6,5: una hit in pieno febbraio quella che cantano questi giovani scalmanati sul palco di Sanremo. Intrattenimento, simpatia e tanta voglia di far ballare chi di solito è abituato a rimanere seduto per ore sulle poltrone. La nonna ballerina vale il prezzo del biglietto. Ragazzi grazie per aver portato la freschezza della primavera in queste settimana così fredde. Le vacanze sono lontane ma grazie alla carica de Lo Stato Sociale sembrano sempre più vicine. Estivi

Barbarossa voto 7: Passame er sale è un brano che merita di essere apprezzato fino in fondo, perché racconta un amore maturo come pochi altri sanno fare. Il dialetto romano potrebbe essere l’unica arma a doppio taglio, che probabilmente non permetterà a questa poesia dalla delicatezza surreale di arrivare nella parte altissima della classifica. Daje

Peppe Servillo ed Enzo Avitabile voto 7: una canzone che parla all’Italia. La mette a nudo completamente e ce la mostra tra luci e ombre che la contraddistinguono. Questo Paese è maledettamente dannato, ma questi due straordinari artisti gettano attraverso il loro brano un barlume di speranza. Perché in fin dei conti la musica a cosa serve se non a questo? Illuminanti

Max Gazzè voto 8: quando si mette in testa di raccontare una storia lo fa come pochi altri al mondo. Gazzè è rassicurante per la musica italiana. Questo brano, con le sue note sinfoniche, ha lasciato spiazzati all’inizio, ma ora conquista sempre più spazio nei cuori di chi lo ascolta. Tutti si lasciano trasportare da questa incantevole leggenda senza tempo. L’esecuzione è impeccabile e l’arrangiamento rende il tutto ancor più straordinario. Incantevole

Roby Facchinetti e Riccardo Fogli voto 4: «La canzone è un po’ una schifezza». A dirlo però non sono i detrattori dei due membri storici dei Pooh, ma i loro stessi fan. Il testo, nonostante la scrittura di Pacifico, è vuoto. Il brano sembra ascoltato e riascoltato, una brutta copia di pezzi che invece hanno dato la meritata fama a questi due, non più baldi giovani. Unica nota positiva della serata è un Roby più attento a non steccare con le sue grida. Pray for our timpani

Ermal Meta e Fabrizio Moro voto 7,5: ore di concitazione in merito al loro futuro hanno tenuto tutti con il fiato sospeso. Il brano è unico nel Festival e ce ne accorgiamo immediatamente. Straordinaria la forza che ne viene fuori e che conquista non appena il ritornello, tanto contestato, viene intonato. L’alchimia tra i due è sembrata crescere rispetto alla prima serata. Magari la paura di essere esclusi ha smosso qualcosa in loro. Ieri hanno reso giustizia vocale alla grandezza di ciò che avevano scritto. Tornano favoriti dopo lo scandalo? Probabilmente sì. Orgogliosi

Noemi voto 5: copia sé stessa e lo si capisce dal giro di accordi nella linea melodica di base. Le sue doti interpretative e il suo groove rimangono ancora unici per il panorama della musica di casa nostra. Infatti, quest’anno a mancarle è un brano di spessore. Siamo dispiaciuti perché se avesse portato sul palco dell’Ariston un brano in stile Sono solo parole sarebbe stata ancora una volta tra i favoriti per la vittoria finale. Continua a cercarTi

The Kolors voto 6: se solo questo brano avesse un testo. I ragazzi usciti dal talent di Maria de Filippi hanno doti importanti. Stash sa cantare e nel finale di questa canzone il suo timbro viene fuori alla grande. Batteria e basso sono di tutto rispetto. Insomma, se non avessero il portamento dei primi Jonas Brothers sarebbero davvero credibili, peccato. Quest’anno però il loro pubblico obbiettivo potrebbe anche andare oltre la fascia delle bimbe tra gli 8-14 anni. Camp rock è finito?

Mario Biondi voto 5,5: nonostante quello che dice lui il brano in altre lingue (inglese e portoghese) avrebbe funzionato meglio. Rivedersi è inoltre un inedito che si caricava del peso di dar nuova luce al rapporto tra il Jazz e la tradizione della nostra musica. Ma, ahimè, e lo diciamo da fan dello straordinario talento di Mario, il brano sembra essere lontano dal suo vero mood, che probabilmente avrebbe garantito un successo straordinario. Esecuzione, nonostante il resto, straordinaria, sia della splendida voce del fenomeno siciliano che di tutta l’orchestra, che rende giustizia a un arrangiamento spettacolare. Sanremo? No grazie!

Leggi le pagelle della prima serata e della seconda di Radioluiss.

 

A cura di www.radioluiss.itMarco Martino, 20 anni, studente di Scienze Politiche; Matteo Ferraioli, 20 anni, studente di Economia e Management; Alessandra Carraro, 20 anni, studentessa di Politics, Philosophy and Economics; Lodovica Morettino, 20 anni, studentessa di Economia e Management. Direttore responsabile di Radioluiss: Lorenzo Tawakol, 22 anni, studente di Economia e Management.