Pubblicato il 07/02/2018, 12:05 | Scritto da Andrea Amato

Sanremo – Pagelle: bene lo show, male la musica. Fiorello traina tutto

Fiorello è da 10 e lode e traina la prima serata del Festival di Sanremo 2018

Tutti a parlare del direttore artistico grande cantautore e poi alla fine la cosa che funziona meglio in questo Festival di Sanremo è proprio la parte di spettacolo, ridotta all’osso. Ieri 11,603 milioni di italiani hanno visto Sanremo, al debutto hanno fatto meglio il primo Carlo Conti del 2015, il Fabio Fazio del 2013 e i Gianni Morandi 2011 e 2012. Ma era un’altra era geologica della televisione.

Primafestival voto 4: troppo algido, senza emozione ed empatia. L’attore Sergio Assisi non riesce proprio a far entrare in clima. Meglio Greta Marchetto.

Fiorello voto 10 e lode: dall’imprevisto iniziale del contestatore ci ha fatto due minuti di spettacolo improvvisato. Ovviamente fa il picco della serata e per molti il Festival poteva finire lì. Il problema sarà la partenza di questa sera.

Pierfrancesco Favino voto 9: la grande sorpresa della serata. A suo agio, ironico e autoironico, sempre padrone della scena. Per la prima volta le gag scritte dagli autori riescono a essere efficaci grazie al suo grande talento attoriale.

Michelle Hunziker voto 8: per lei invece nessuna sorpresa, fa ciò che sa fare bene da sempre. A volte il suo tono di voce è quello di Striscia la Notizia, ma le si perdona anche questo.

Annalisa voto 7: una delle migliori canzoni in gara e, dopo averle ascoltate tutte, anche una delle favorite.

Ron voto 6: l’emozione di una canzone inedita di Lucio Dalla aiuta molto.

The Kolors voto 6: la canzone più pop del Festival, sorretta dalle grandi capacità musicali del trio napoletano.

Max Gazzè voto 5: canzone molto raffinata come suo solito, non eseguita alla perfezione.

Ornella Vanoni, Bungaro e Pacifico voto 7: una grande interprete della canzone italiana con due degli autori più bravi che abbiamo. Il risultato funziona.

Ermal Meta e Fabrizio Moro voto 5: testo molto bello e impegnato, melodia davvero scarsa. Parte il primo caso di plagio, che lo stesso Moro spiega in questa intervista di Rockol.it.

Mario Biondi voto 4: la scelta peggiore per il Festival di Sanremo, il crooner italiano ha perso smalto negli ultimi anni.

Riccardo Fogli e Roby Facchinetti voto 3: bisogna capire quando è il momento di smettere, se non altro per non rovinare carriere così importanti.

Lo stato sociale voto 4: la quota “strana” di questo Festival. Ma di Gabbani può vincere uno a decennio, altrimenti diventa la Corrida.

Decibel voto 6: una bella canzone, nonostante un Enrico Ruggeri davvero sottotono.

Noemi voto 7: una delle favorite per noi.

Elio e le storie tese voto 3: da loro ci si aspetta di più. Che senso ha andare a Sanremo con una canzone del genere, quando già avevano deciso di sciogliersi?

Giovanni Caccamo voto 7: un altro favorito, nonostante alcune imprecisioni nell’interpretazione.

Red Canzian voto 5: almeno fa meglio dei suoi ex soci Pooh, ma anche lui appare davvero fuori tempo.

Luca Barbarossa voto 5: bella l’idea, meno la resa finale.

Gianni Morandi voto 7: tra show e musica, l’omaggio a Bacalov emozionante, mentre la nuova canzone con Tommaso Paradiso non convince. Di pessimo gusto, tra l’altro, l’autopromozione del leader dei Thegiornalisti del suo tour. Forse pensava di essere su Instagram e non sul palco di Sanremo.

Diodato e Roy Paci voto 8: per noi la vera sorpresa musicale di questa edizione.

Ninza Zilli voto 6: abbandona le sue solite sonorità black e forse si perde un po’. Comunque sempre precisa nell’interpretazione.

Renzo Rubino voto 5: fa sempre la stessa canzone da troppi anni. Non male, ma si autoplagia.

Enzo Avitabile e Peppe Servillo voto 6: anche la quota sulla bella canzone napoletana è stata fatta.

Le Vibrazioni voto 4: ci hanno fatto ricordare che forse avevano fatto bene a sciogliersi.

La classifica multicolor voto 2: il grande peccato originale di Claudio Baglioni è quello di aver tolto il brivido delle eliminazioni dei cantanti durante la settimana. Il salvataggio in corner di una classifica insulsa non fa che peggiorare le cose. Oltre a essere di una lentezza infinita.

Dopofestival voto 5: il varietà dopo il varietà all’1 di notte, senza polemiche per le eliminazioni, non ha davvero senso. Almeno bravi i conduttori.

Claudio Baglioni voto 7: nel suo monologo iniziale punta tutto sulla musica, poi però nel corso della serata si capisce che la cosa migliore è la sua autoironia. Aiutato dai conduttori e da un’ottima squadra di autori, il cantautore debutta con una delle serate televisive più divertenti, ma forse con la ventina di canzoni peggiore degli ultimi anni. Ironia della sorte.

 

Twitter@AndreaAAmato

 

(Nella foto, da sinistra, Fiorello e Claudio Baglioni)