Pubblicato il 06/02/2018, 20:03 | Scritto da Gabriele Gambini

Sanremo – Carolina Di Domenico: Sono curiosa di vedere Ornella Vanoni e Lo Stato Sociale

Carolina Di Domenico: “Al Dopofestival contiamo sulla presenza dei giornalisti per arricchire il confronto, che sarà come un incontro tra amici”

Accollarsi il fardello di un’edizione sanremese post Carlo Conti o è facilissimo o è impossibile, e non è detto che ciò che viene considerato impossibile nei giorni che precedono il debutto, non risulti poi facilissimo nei primi minuti della prima puntata. Ma non c’è solo il Festival, sotto le lenti d’ingrandimento dei critici. C’è anche il DopoFestival, tecnicamente l’officina di dissezione della liturgia, negli anni recenti affidata al dissacrante nazionalpopolare di Nicola Savino e della Gialappa’s, qualche anno prima al dissacrante stand up di Saverio Raimondo, misteriosamente nascosto sotto il tappeto subito dopo essere stato scelto.

Quest’anno il DopoFestival vede l’attore e regista Edoardo Leo, star della saga Smetto quando voglio, alla conduzione, coadiuvato dalle incursioni di Sabrina Impacciatore, di Rocco Tanica, Rolando Ravello, col contrappunto musicale dei BlueBeaters. E con una Carolina Di Domenico co-conduttrice, attenta a far da ponte tra il palco e la platea di giornalisti. Nata veejay quando Mtv viveva il suo periodo d’oro, gavetta nella tv dei ragazzi della Rai, attrice, Carolina spiega che cosa ci attende: «Una conversazione informale tra amici, con al centro la musica e le parole scelte per raccontarla».

Negli anni il DopoFestival ha puntato o sull’ironia tagliente, o sul racconto più vicino alla liturgia.

Ci collochiamo a metà strada. Rocco Tanica e Sabrina Impacciatore garantiranno un’autentica portata di ironia che in un contenitore come il DopoFestival non può mancare, ma daremo spazio al racconto effettivo delle serate. Contiamo sulla presenza dei giornalisti, sarà come un incontro di tanti amici. Atmosfera informale, voglia di partecipare e di raccontare.

Dietro le quinte si respira tensione per un’edizione così carica di curiosità?

C’è emozione, è indubbio. Claudio Baglioni ha fatto scelte precise, mettendo la musica al centro dell’evento. Credo che quanto preparato possa garantire sorprese.

Curiosità da parte sua?

Due su tutte. Il classico dei classici, Ornella Vanoni. E l’energia de Lo Stato Sociale. Sono i nomi che mi incuriosiscono di più.

Sanremo rimane appuntamento annuale capace di rinnovarsi mantenendo intatti i suoi capisaldi. Ma il racconto della musica in tv è cambiato. Lei ne sa qualcosa, essendo stata veejay nell’epoca d’oro di Mtv.

A Mtv stavamo facendo la Storia e nemmeno ce ne rendevamo conto. Un’immagine su tutte: la mia intervista a Robert Smith dei Cure in piazza San Giovanni a Roma durante il Coca Cola Live. Adrenalina a mille, mi avevano raccontato di uno Smith spigoloso e intrattabile, ma non fu affatto così. Sfogliando il libro dei ricordi, mi vengono in mente le interviste a George Michael e ai Duran Duran.

Quei tempi torneranno sotto altre forme?

Ho due figli, il maggiore ha dieci anni ed è un fruitore di musica totalmente diverso nei comportamenti rispetto a quando io ero giovane. Ma questo è scontato. Però il legame tra musica e tv, seppur in altra maniera, è destinato a durare.

Le nuove generazioni soffiano sul collo di chi, come lei, ha una carriera lunga alle spalle?

Non avverto il peso del ricambio generazionale, anche se mi rendo conto che molti youtuber hanno in mano il racconto dei tempi destinato ai loro coetanei. Ma sto lavorando a numerosi progetti. La mia carriera non ha mai avuto picchi clamorosi e nemmeno cadute. Mi sono mantenuta su standard soddisfacenti perché ho avuto la fortuna di accettare proposte condivise. Punto a continuare così.

 

Gabriele Gambini

 

(Nella foto di Alessandro Pizzi, Carolina Di Domenico)