Pubblicato il 25/01/2018, 12:02 | Scritto da Gabriele Gambini

Video – Paolo Genovese: Immaturi, la serie scava oltre il film

Paolo Genovese: “La tematica di Immaturi garantisce immedesimazione al pubblico e l’inserimento di protagonisti giovani a fianco degli adulti permette di approfondire nuovi aspetti del confronto generazionale”

C’è un punto dell’intervista rilasciata ai nostri microfoni dal regista e sceneggiatore Paolo Genovese, direttore artistico di Immaturi – La serie (ogni venerdì su Canale 5 in prima serata) che identifica la portata rivoluzionaria della lunga serialità nell’accaparrarsi l’appalto sulla rappresentazione della contemporaneità: «Il livello di approfondimento sul reale garantito da una serie con tante puntate è ineguagliabile. Merito degli esempi produttivi d’oltreoceano, hanno innescato un metodo. Ma anche delle diverse possibilità di fruizione, affrancatesi da quella lineare di una volta».

Genovese insiste sulla ricchezza argomentativa a disposizione dello spettatore medio: «Oggi la grande lezione europea e americana che gli italiani devono imparare inizia dalla mentalità. Ci sono serie internazionali capaci di partire con un argomento di nicchia, apparentemente poco appetibile. Ma di svilupparlo abbracciando contenuti universalmente riconosciuti. Senza filtri». Il particolare si fa universale, l’universale si fa rappresentazione pop ad alto tasso di identificazione per il pubblico. Resta da capire come si collochi l’Italia generalista in questo contesto. Genovese non ha dubbi: «Per ora, tre sono i filoni dominanti nel nostro Paese. Il poliziesco, penso a un prodotto storico come Distretto di polizia. Il crime puro, come Gomorra o Suburra. La comedy, con le grandi saghe familiari. Il futuro sarà terreno di sperimentazione, è inevitabile. Dovremo adeguarci al resto del mondo, senza diventare esterofili».

E si arriva a Immaturi. Film di successo, è diventato una serie perché impreziosito da dettagli. «Non sempre da un film si può trarre una fiction tv. Me lo avevano chiesto per Perfetti Sconosciuti, ma rifiutai, perché aveva esaurito il suo orizzonte progettuale. Con Immaturi è diverso. La serie conserva lo spirito del film: la tematica del viaggio nel tempo di alcuni quarantenni che si ritrovano sui banchi del liceo, capace di suscitare dolcezza e immedesimazione in un pubblico anagraficamente analogo. Però abbiamo aggiunto novità. Come l’introduzione di nuovi personaggi, ragazzini che si affiancano agli adulti, vivendo non soltanto l’esame di maturità, ma l’intero anno scolastico. Il confronto generazionale garantisce ricchezza argomentativa, dando impulso all’intreccio».
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Gabriele Gambini

 

(Nella foto Paolo Genovese)