Pubblicato il 19/01/2018, 19:05 | Scritto da Gabriele Gambini

Video – Marco Materazzi e Aldo Montano: Ecco i nostri Campi di Battaglia

Video – Marco Materazzi e Aldo Montano: Ecco i nostri Campi di Battaglia
Un titolo marziale per raccontare sacrifici, successi, sconfitte di sei icone dello sport nazionale, un meccanismo di narrazione serrato e coinvolgente: Campi di Battaglia debutta su Alpha (canale 59 DTT) da lunedì 22 gennaio.

Campi di Battaglia andrà in onda ogni lunedì in seconda serata su Alpha (canale 59 DTT), con anteprima di puntata alle 21.05

Se TvZoom fosse un giornale satirico, avremmo potuto presentarci al grande Marco Materazzi come testata. Giornalistica si intende. Ma circoscrivere le gesta dell’ex difensore dell’Inter all’epopea dei Mondiali 2006, con relativa tenzone con Zidane, sarebbe riduttivo. E non è questo lo scopo di Campi di Battaglia (prodotto da RED Carpet Srl, ogni lunedì in seconda serata su Alpha, canale 59 DTT, con anteprima di puntata alle 21.05).

Come vi avevamo anticipato intervistando Martin Castrogiovanni, Campi di Battaglia è un format altamente identitario per un canale che punta al racconto delle sfide umane in chiave testosteronica. In ogni puntata, un campione proveniente dal mondo dello sport narrerà i momenti salienti della propria carriera, non come banale cronistoria, ma suddividendo gli spezzoni per aree tematiche. L’ascesa, le cadute, i sacrifici, gli ingredienti necessari a puntare alla vetta agonistica utilizzando la metafora guerresca.

Dal già citato rugbista all’allenatore, ex stella del Milan, Gennaro Gattuso, da Marco Materazzi allo spadaccino Aldo Montano. E poi, il pallavolista Ivan Zaytsev e la tennista Flavia Pennetta. Tutti concordano su un punto. Il successo nello sport asseconda i paradigmi della vita: occorrono talento, capacità di sopportazione delle batoste, una buona dose di fortuna. «Tanti aspiranti atleti che non ce l’hanno fatta, si rifugiano in motivazioni sempre uguali: gli infortuni, il contesto che non ha permesso loro di emergere. Spesso sono scuse. La mente è la principale fonte da cui attingere la motivazione per superarsi», dice Materazzi. Ai nostri microfoni rievoca le sfide con Milan e Juventus, momenti in cui è stato messo maggiormente a dura prova su tutti i piani.
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Poi c’è Aldo Montano. Croce e delizia della sua carriera, l’essere nato in una famiglia di sportivi affermati. Una tappa obbligata, un destino già deciso dall’infanzia. «Mio nonno è stato olimpionico a Berlino 1936 e a Londra 1948, mi ha trasmesso la passione per la scherma. Mio padre nel 1972, 1976 e 1980, i miei cugini erano agonisti. A poco a poco, sono riuscito a plasmare una mia identità d’atleta. Senza pressioni». C’è però da coniugare la vita da sportivo con quella dell’uomo di spettacolo. Montano non è nuovo a incursioni nel mondo della tv. «Dopo aver dedicato quattro, cinque ore all’allenamento quotidiano, mi è possibile seguire altri progetti, senza venir meno al rigore e al metodo. È anche un veicolo promozionale. Un atleta olimpico godrà sempre di un’eco mediatica diversa, meno amplificata, rispetto a un calciatore».
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Gabriele Gambini

 

(Nella foto Marco Materazzi e Aldo Montano)