Pubblicato il 13/01/2018, 19:00 | Scritto da Tiziana Leone

Pietro Orlandi racconta la storia di sua sorella Emanuela in Scomparsi.

Arriva domani su Crime + Investigation lo speciale sulla scomparsa di Emanuele Orlandi, raccontato dal fratello Pietro, protagonista poi della serie Scomparsi.

«Forse più che Scomparsi avremmo dovuto chiamare questo programma Sospesi, perché è questa la condizione in cui vivono le famiglie cui è sparito un parente nel nulla. Si svegliano ogni giorno, fanno le loro cose e aspettano. Aspettano sempre, perché la speranza non muore mai». Lo dice senza modulazioni nella voce Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, la ragazza sparita nel nulla 34 anni fa, anche lui diventato «quasi un automa come tutti gli altri che sanno cosa vuol dire perdere qualcuno senza sapere che fine abbia fatto». E’ proprio per dar voce a tutte queste famiglie di “Scomparsi” che Orlandi ha scelto di condurre le cinque puntate del programma di Crime+Investigation (canale 118 di Sky), al via martedì 23 gennaio alle 22, anticipato da una puntata interamente dedicata a Emanuela in onda domani alle 21, proprio nel giorno in cui la ragazza, sparita a sedici anni, avrebbe compiuto cinquant’anni. «E’ impossibile racchiudere una storia di 34 anni in un’ora – spiega Pietro – Ma cercheremo di raccontare anche le ultime vicende, dalla presunta trattativa tra Santa Sede e magistratura per evitare di arrivare alla vera verità, alla nostra denuncia di scomparsa sul suolo Vaticano che non avevamo mai fatto prima. Finché non ho la prova della morte di mia sorella, per me è un dovere cercarla viva». Nelle cinque puntate di Scomparsi, Orlandi racconterà la storia di altrettanti giovani svaniti nel nulla. «Abbiamo cercato casi di scomparse misteriose, non casi di cronaca nera né di omicidio – spiega Raffaele Brunetti, autore con Piergiorgio Curzi del programma – Abbiamo escluso anche di trattare casi molto recenti, perché quel che ci interessava era dare voce a persone che non ne hanno più. Non cerchiamo il corpo, ma di capire cosa può essere successo in quelle famiglie». Famiglie spesso abbondate a loro stesse. «Famiglie che credono e sperano sempre in un finale positivo», conclude Orlandi.

Tiziana Leone

 

(Nella foto Pietro Orlandi)